fosso
Vocabolo esclusivo dell'Inferno, con una sola occorrenza nel Purgatorio. Il senso più frequente è quello di " bolgia " (del resto, le bolge richiamano alla mente di D. i fossi che cingon li castelli: If XVIII 11): da imo de la roccia scogli / movien che ricidien li argini e ' fossi (XVIII 17); giù nel fosso / vidi gente attuffata in uno sterco (v. 112); e così in XIX 9, XXII 138, XXIV 65, XXVI 41, XXVII 135, XXVIII 53, XXXIII 142.
Tre volte f. è adoperato per indicare il Flegetonte: [i centauri] Dintorno al fosso vanno a mille a mille (XII 73); così anche al v. 126 e in XIV 11 La dolorosa selva l'è ghirlanda [alla landa] / intorno, come 'l fosso tristo ad essa.
Può anche indicare un " fossato " in genere, come quello al cui orlo stanno i ranocchi (XXII 25), o, in senso figurato, quelli che avrebbero ostacolato il cammino di D. verso il bene: quai fossi attraversati o quai catene / trovasti, per che del passare innanzi / dovessiti così spogliar la spene? (Pg XXXI 25). Per quest'ultimo esempio cfr. Cv IV VII 6 campo con siepi, con fossati... con tutti quasi impedimenti.