FOSCOLO
Della presunta remota antichità di questa famiglia ha già fatto giustizia con molta erudizione E. Cicogna; non resta che constatarne la presenza in quel nucleo che già dal sec. XII monopolizzava la vita pubblica di Venezia con la partecipazione ai pubblici consigli, e che al tempo della quarta crociata e della conquista di Candia accaparrò a suo beneficio gran parte dei dominî orientali di recente occupazione. In questa occasione Leonardo ottenne l'investitura dell'isola di Nanfio nelle Cicladi (1207), e poi con altri della stessa famiglia partecipò alla ripartizione dell'isola di Candia (1211). Di quest'ultimo ramo si affievolì la memoria, mentre i Foscolo delle Cicladi mantennero il possesso dell'isola, con alterne vicende, soprattutto dopo la caduta dell'Impero latino d'Oriente e gli sforzi di Michele Paleologo di riprendere il dominio delle isole orientali. Il ramo principale, rimasto in patria, ebbe una costante partecipazione alla vita pubblica fino alla caduta della Repubblica, con spiccata tendenza agl'impieghi e ai problemi orientali, cui era richiamato da interessi e da tradizioni famigliari. Francesco nella seconda metà del sec. XIV è quegli che con le armi e con la diplomazia più degli altri domina e governa il delicato problema orientale, pur non intervenendo nel conflitto veneto-genovese. Se l'azione della famiglia impallidisce nei grandi conflitti di terra e di mare dei secoli XV e XVI, celebra il suo periodo aureo con Leonardo nel sec. XVII, nell'ardua e tenace difesa della Dalmazia, dell'Albania, delle tre isole del Levante e di Candia, e poi con Francesco e Niccolò nell'aspra lotta contro il Turco. Nel sec. XVIII invece i F. non si elevarono al di là delle più modeste funzioni amministrative.
Bibl.: E. Cicogna, Intorno alla veneta patria della famiglia F., Venezia 1842; Barbaro, Famiglie patrizie veneziane (ms.); Cappellari, Campidoglio Veneto, s. v.; G. Heyd, Storia del commercio del Levante nel Medioevo, in Bibl. dell'economista, s. 5ª, X, Torino 1905, pp. 289, 450, 452, 461, 889.