FORUM FLAMINII
Antico centro dell'Umbria (Regio VI), che, come ricorda Paolo nella sua epitome a Festo (p. 83, Müller), fu fondato lungo la Via Flaminia con lo scopo di organizzare un mercato sotto la diretta sorveglianza di Roma. La sistemazione del forum va pertanto riferita alle iniziative intraprese dal potere centrale di Roma, verso il 220 a.C., quando il console Gaio Flaminio iniziò a sistemare, probabilmente su itinerari preesistenti, il tracciato della Via Flaminia.
Vari resti rinvenuti nell'area dell'attuale San Giovanni Profiamma, frazione del comune di Foligno (v.), lasciano identificare in questo luogo il sito dell'antico forum. Ciò è anche confermato dallo stesso toponimo Profiamma che conserva, volgarizzato, l'antico nome della Via Flaminia e l'appellativo dell'insediamento. Il luogo è posto nella zona compresa tra il corso del fiume Topino, a e le colline che la separano dalla vicina Spello, a NO, nel punto in cui la pianura si apre verso la grande valle umbra. È un lembo di terra piuttosto limitato, scelto certamente per esigenze di ordine pratico: il controllo degli itinerari viari e fluviali da parte romana e il contenimento delle richieste territoriali, da parte delle comunità locali.
È verosimile che il tracciato originale della Via Flaminia fosse quello per Interamna Nahars - Spoletium, che favoriva la comunicazione tra la colonia latina di Spoleto, fondata nel 241 e il nuovo insediamento del forum. Questo percorso, che avrà sempre notevole importanza e che sarà di nuovo valorizzato in età tardoantica (CIL, XI, 8102), per giungere a F. F. doveva superare il fiume Topino, probabilmente con un ponte, del quale attualmente non sono noti resti. In età augustea fu potenziato il tracciato della Via Flaminia per Carsulae e Mevania e il forum venne a trovarsi nelle vicinanze della confluenza dei due percorsi, a controllo degli itinerari verso i valichi dell'Appennino. Del tratto di età augustea rimangono numerosi elementi nello stesso territorio di F. F., uno dei quali è facilmente riconoscibile anche per la presenza di un grande monumento funerario in opera cementizia. Dell'insediamento sono stati messi in luce varí elementi, tra cui si ricordano un edificio di carattere termale, databile tra il II e il III sec. d.C.; una fontana monumentale, nel cui ambito fu rinvenuto un busto-ritratto dell'imperatrice Livia, in parte rilavorato; una piccola basilica di età paleocristiana decorata da un mosaico pavimentale con figurazioni relative al mondo cristiano; e anche resti di una fattoria rustica. Questi rinvenimenti sono stati effettuati, per quanto si può evincere dai dati frammentari recuperati, nelle vicinanze dell'attuale chiesa di San Giovanni Profiamma. Qui furono messi in luce anche elementi della Via Flaminia, con resti di basolato. Attualmente non rimangono in situ testimonianze, al di fuori del monumento funerario sopra ricordato e di alcune sculture di età altomedievale, in parte riutilizzate nella chiesa.
La documentazione epigrafica, già nota fin dal sec. XV, annovera vari testi che sono stati raccolti nel CIL, e presentati assieme a quelli di Fulginia. Da tali documenti e da altri editi successivamente si evince che la piccola comunità in età imperiale doveva avere status di municipio e che i suoi cittadini erano ascritti alla tribù Ufentina. Dei locali magistrati sono attestati, al momento, soltanto i decurioni e un edile, mentre onori sono resi anche a personaggi di rango equestre, verisímilmente non locali.
In età tardoantica il centro, ricordato anche nel Corpus Theodosianum (IX, 35,5) per un decreto emanato da questa località, fu sede vescovile e la tradizione locale vuole che il vescovo Feliciano, martirizzato intorno al III sec., fosse poi seppellito nel territorio della vicina Fulginia.
Alcuni dei materiali messi in luce in ritrovamenti fortuiti sono conservati presso la chiesa parrocchiale, altri nel museo di Foligno.
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