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FORNACE

di Luigi Santarella - Enciclopedia Italiana (1932)
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FORNACE (dal lat. farnax -ācis; fr. four; sp. hornaza; ted. Ofen; ingl. kiln)

Luigi Santarella

Opera muraria destinata alla cottura di calcari, gesso, marne da cemento, argilla e simili per la preparazione dei materiali da costruzione.

Il tipo più comune di fornace, da secoli in uso per la preparazione delle calci comuni, è quello illustrato dalla figura. È costituito da una camera quadrata, o circolare, o più spesso ellittica, a grosse pareti e quasi sempre interrate, per evitare forti disperdimenti di calore. Sul davanti si apre un cunicolo per l'introduzione del combustibile (generalmente legna comune) e poi, per lo scarico del materiale cotto. La carica del materiale crudo (calcare) si fa da un'apertura posta in alto, che serve anche per lo sfogo dei prodotti della combustione, e si eseguisce costruendo prima con pietre più grosse un voltino e riempiendo poi lo spazio superiore con materiale sempre più minuto, con l'avvertenza di lasciare degl'interstizî sufficienti per la circolazione dei gas della combustione. La cottura dura 3 ÷ 4 giorni per forni capaci di 15 ÷ 10 mc. di materiale e il consumo di legna è di 3,5 ÷ 4 quintali per tonn. di calce.

Questo tipo di fornace è, come si può notare, a funzionamento intermittente: cioè per il compimento del carico e scarico del materiale, obbliga a spegnere il fuoco; inoltre non realizza una cottura uniforme: le parti più vicine al fuoco riescono più cotte delle meno vicine. Nell'industria odierna esso è perciò, spesso, sostituito da tipi più perfezionati e più particolamiente adatti alle caratteristiche del materiale da preparare. Diffuso è il tipo a funzionamento continuo, ehe consente carico e scarico del materiale anche nel corso della combustione. Questo tipo si distingue ancora secondo che sia a fiamma corta, col materiale cioè disposto a strati e intercalato dal combustibile, o a fiamma lunga, col materiale disposto alla rinfusa, e riscaldato non direttamente dal combustibile, ma dai prodotti della combustione provenienti da focolai o da gassogeni collocati in vicinanza. Per le panicolarità costruttive di questi diversi tipi di fornaci (o forni) vedi alle voci calce; cemento; gesso; laterizî.

Vedi anche
vetro Materiale costituito essenzialmente da derivati del silicio, caratterizzato in genere da fragilità e trasparenza (proprietà che in alcuni tipi di vetro possono anche mancare), di larghissimo impiego in molteplici applicazioni, anche per la sua caratteristica di essere facilmente modellato nelle forme ... Chiusi Comune della prov. di Siena (58,1 km2 con 8889 ab. nel 2008), al margine della Valdichiana.  ● Fiorente città della dodecapoli etrusca (Chamars; lat. Clusium), abitata già nell’età del Bronzo finale, vi è localizzata un’importante necropoli: le tombe a camera (7° sec. a.Chiusi) sono scavate nella roccia; ... Pistoia Città della Toscana (236,8 km2 con 89.418 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Si trova al limite settentrionale della pianura dell’Ombrone pistoiese, compresa fra l’Arno a S, il Monte Albano a O e le pendici dell’Appennino a N e a E. L’abitato è costituito da un nucleo più antico racchiuso entro il ...
Tag
  • MATERIALI DA COSTRUZIONE
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  • CALCARI
  • INGL
Altri risultati per FORNACE
  • fornaci
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Andrea Carobene Fuoco e calore per la produzione industriale Con il termine fornace si indicano i forni usati per la produzione dei materiali da costruzione come cemento o calce, o i forni impiegati nell'industria metallurgica. Le fornaci vengono utilizzate fin dall'antichità, ma hanno conosciuto una ...
Vocabolario
fornace
fornace s. f. [lat. fornax -acis, prob. affine a formus «caldo»]. – Opera, per lo più in muratura, destinata alla cottura di calcari, gesso, argilla e sim., per la preparazione di materiali da costruzione; il termine è ora sostituito, soprattutto...
fornaciata
fornaciata s. f. [der. di fornace]. – Quantità di calce, mattoni e sim., che si mette a cuocere nella fornace in una sola volta.
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