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FORNACALI o FORNACALIE

di Gioacchino Mancini - Enciclopedia Italiana (1932)
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FORNACALI o FORNACALIE

Gioacchino Mancini

Festa mobile romana, che si celebrava in quel giorno di febbraio che era stato prestabilito dol curione massimo. Le Fornacali consistevano in un sacrificio alla dea Fornace (Fornax), istituito, secondo la tradizione, da Numa. Si offriva alla dea la mola salsa e il sacrificio consisteva nel bruciare del farro preparato nel macinatoio ed abbrustolito nel forno di ciascuna curia. Evidente è l'analogia tra il culto di Vesta e quello della dea Fornax; ambedue le divinità erano rappresentate dal fuoco. Le Fornacali servivano anche per il censimento della popolazione prima del regolamento di Servio Tullio: perché il sacrificio doveva essere compiuto da ciascuno nella propria curia, nel giorno fissato. Contemporaneamente all'annunzio della festa, si appendevano nel foro le tabelle nelle quali era indicato di quale curia ciascun cittadino faceva parte, e dove doveva compiere il sacrificio. A chi non avesse potuto soddisfare a quel dovere nel giorno prefisso era concesso farlo nel giorno sacro a Quirino (17 febbraio), onde le Fornacali non potevano essere celebrate oltre il giorno 16.

Bibl.: G. Wissowa, religion und Kultus der Römer, 2ª ed., Monaco 1912, p. 159; G. Vaccai, Le feste di Roma ant., 2ª ed., Torino 1927, p. 220.

Vocabolario
o, O
o, O ‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero nella scrittura (dal sec....
q. o.
q. o. – In matematica, abbreviazione di quasi ovunque (v. quasiovunque).
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