SALUTO, FORMULE DI
Le formule di saluto sono ➔interiezioni secondarie usate all’inizio e alla fine di una conversazione per presentarsi e per congedarsi.
Le diverse formule rispondono a diversi gradi di formalità, a diversi contesti o a diversi momenti della giornata.
• Ciao è la formula più confidenziale, che può essere pronunciata sia in apertura, sia in chiusura di conversazione e in qualunque momento del giorno o della notte.
• Salve è un formula confidenziale, anch’essa valida sia in apertura sia in chiusura di conversazione e in qualunque momento del giorno o della notte. Negli ultimi anni, salve ha conosciuto una notevole estensione nei saluti a estranei, soprattutto da parte delle giovani generazioni; tuttavia è sconsigliabile in contesti che non siano spiccatamente informali.
• Buongiorno e buonasera sono saluti formali che possono essere usati sia in apertura, sia in chiusura di conversazione. Si usano rispettivamente nella prima e nella seconda parte della giornata, ma il confine temporale tra le due forme è molto incerto e cambia a seconda delle regioni d’Italia o semplicemente dell’uso individuale. Meno comune, con lo stesso valore, è buondì (da dì ‘giorno’ ➔di, di’ o dì?), mentre buonanotte è riservato al commiato in tarda serata.
• Arrivederci e arrivederla sono formule usate solo in chiusura di conversazione: la prima è mediamente formale, la seconda molto formale, ed entrambe sono valide in qualunque momento del giorno o della notte. Si possono usare anche a distanza (per telefono o per lettera), cioè anche quando non si vede propriamente la persona che si saluta.
• Nuovamente e di nuovo sono formule che si usano quando si incontra nuovamente qualcuno che si è appena salutato o semplicemente si replica il saluto di commiato.
• Addio si usa come formula di chiusura quando tra i parlanti si prevede un distacco definitivo (ad esempio per una partenza o per un litigio).
Ancora oggi in Toscana si prosegue l’uso di addio con valore tradizionale, vivo fino all’Ottocento in tutta Italia, a indicare un congedo non definitivo, equivalente a un semplice arrivederci
Vo a letto, stanco, addio a domani (www.forumtriumphchepassione.com)
Addio, Carlino; io ti saluto e vado dabasso (I. Nievo, Le confessioni di un italiano)
Esistono le forme ridotte giorno, sera, notte – anche con l’apostrofo iniziale ’giorno, ’sera, ’notte –, usate per indicare un saluto appena accennato
«Giorno» salutò (www.efpfanfic.net).