FORMOSA (Taiwan; XV, p. 703; App. II,1, p. 961)
Dall'8 dicembre 1949 l'isola è sede del governo nazionalista cinese (v. cina, in questa App.) e costituisce una repubblica indipendente, con capitale Taipei. Da essa (35.961 km2) dipendono anche le isole Pescadores (v., in questa Appendice); il suo territorio risulta ripartito in 5 municipalità (Taipei, Kaohsiung, Keelung, Taichung, Tainan) e in 16 distretti, mentre sono amministrate a parte le isole Kinmen (o Quemoy; sup. 118 km2 e 43.000 ab.) e Matsu (249 km2), che appartenevano alla prov. di Fukien.
Rimasta fino al 15 agosto 1945 territorio dipendente dal Giappone, del quale serviva a integrare l'economia, F. ha subìto nel corso dell'ultimo decennio una serie di profondi cambiamenti.
In primo luogo la sua popolazione da 6.083.617 ab. nel 1946 è passàta nel 1960 a circa 10 milioni di ab., sia per l'accrescimento naturale, sia per il trasferimento di 2,2 milioni di rifugiati, affluiti da ogni parte della Cina, soldati (600.000), uomini di governo, impiegati, professionisti, commercianti, industriali, operai e, in minor misura, contadini. Il primo problema che si è presentato è stato quello di nutrire tante persone, tenuto conto che il 32% del suolo dell'isola si trova al di sopra dei mille metri e che soltanto il 24,3% è costituito da terreni arativi, mentre il 63,5% è ricoperto da boschi (in parte con alberi di canfora). Si è cercato in primo luogo di estendere le colture che servono per l'alimentazione (riso, frumento, soia, ortaggi e legumi), limitando invece quelle destinate all'esportazione e di tipo coloniale (canna da zucchero, ananas, bananeti). Ad estendere la concimazione e l'irrigazione ed a combattere la erosione del suolo ha provveduto un apposito ente, composto da Cinesi e da Americani (Joint commission on rural reconstruction). E poiché la proprietà era mal distribuita, è stata attuata una riforma agraria (1949-53), che ha fatto sì che il terreno sia ora coltivato per una buona metà da famiglie di proprietarî, per un quarto da mezzadri e per il resto da fittavoli (19%) e da braccianti (6%). Ora il 54% delle persone attive si dedicano al lavoro dei campi, con prevalenza di piccoli poderi di 1,2 ha, per cui a ogni abitante spetta un po' meno d'un decimo di ha. Di conseguenza la superficie coltivata a riso è passata da 626.000 ha (1939) a 825.000 (1956) e sempre più frequente è diventata la pratica del doppio raccolto; l'arachide ha visto negli stessi anni la superficie aumentare da 29.000 a 105.000 ha, il frumento da 4.800 a 16.500, la soja da 5.200 a 36.000 e così via, mentre la superficie della canna da zucchero è stata ridotta da 169.000 ha (1939) a 91.000 (1956). Il riso (il cui raccolto è stato nel 1957 di 22,8 milioni di q) basta ora a nutrire tutti gli ab. di Formosa e per di più dà luogo a una certa esportazione verso il Giappone. Anche lo zucchero (per quanto la produzione sia diminuita da 11 milioni di q nel 1939 a 7,6 milioni nel 1956) è esuberante e costituisce circa la metà di tutte le esportazioni.
L'industria, che aveva subìto gravi danni in seguito alla guerra cino-giapponese, era in passato costituita per la massima parte da impianti creati dai Giapponesi. Ciò ha facilitato la sua ricostruzione, per la quale sono affluiti sia capitali dei latifondisti, sia capitali americani. Si è mirato soprattutto a rafforzare l'economia dell'isola, a provvedere ai bisogni dei suoi abitanti e a potenziare la sua difesa, che sta molto a cuore agli Stati Uniti, dato che F. costituisce la loro più importante base del Pacifico occidentale. A questo scopo, onde far fronte alla scarsezza di petrolio e di carbone (di cui si producono ad ogni modo circa 3 milioni di t all'anno), è stata iniziata la costruzione di alcune grandi dighe, per produrre energia elettrica, estendere l'irrigazione, procurare acqua potabile; la principale è quella di Shihmen, 40 km a S di Taipei, che immagazzina 316 milioni di m3 d'acqua, irriga 54.000 ha ed ha una potenza installata di 120.000 kW. Vennero anche impiantate varie fabbriche di concime, di cemento (1958: prod. 1 milione di t) e poi ancora fabbriche di motori, di macchine agricole, di oggetti d'alluminio e di molti altri oggetti e prodotti d'uso comune, che in passato venivano forniti dal Giappone. A Keelung si sono sviluppati dei moderni quartieri navali. Queste nuove industrie hanno trovato posto soprattutto in vicinanza dei porti, data la necessità di procurarsi all'esterno le materie prime; questo spiega il forte aumento della popolazione di Taipei, passata in un decennio (1946-55) da 562.000 ab. a 704.000 ab., come pure di Tainan (da 231.000 a 275.000) e di Kaohsiung (da 285 a 352).
Bibl.: Chen Cheng-Siang, Atlas of land utilization in Taiwan, Taipei 1950; Taiwan (Formosa). A geographical appreciation, edito a cura del Department of Miens and Technical Surveys, Ottawa 1952; M. Schwind, Taiwan, in Geographisches Taschenbuch, 1958-9, pp. 433-45.