FORMELLA
. Termine architettonico che significa uno scomparto geometrico, limitato da cornici, e per lo più incavato e a rilievo, che decora, facendo motivo con l'insieme dell'architettura, le pareti o le vòlte di una costruzione o di qualsiasi oggetto o suppellettile che abbia valore architettonico.
Nelle costruzioni dei Greci e dei Romani la decorazione di riquadri geometrici presentò raramente i caratteri della formella, non contenendo generalmente motivi o figurazioni aventi un valore decorativo proprio. Nei cassettonati delle vòlte, negli stucchi e in alcune parti di ordini architettonici, si possono però trovare esempî notevolissimi di formelle decorative, in genere a base di motivi vegetali a rilievo. Gli elementi decorativi dei cassettoni romani si svolsero largamente nell'oreficeria medievale, specialmente in Oriente, e di lì, fusi con elementi di carattere arabo, bizantino, o comunque orientale, tornarono in Italia e per tutta Europa, e nell'architettura romanica acquistarono larghissimo sviluppo. In Puglia e in Toscana la decorazione di formelle entro losanghe e tondi si ritrova in molte chiese sia all'esterno sia all'interno, specie in plutei, fonti battesimali, ecc. In queste formelle romaniche toscane, lavorate a rilievo su fondi di tarsia o mosaico, i motivi decorativi sembrano quasi sempre derivare dalle cassettine civili arabe e bizantine, e raramente appare la figura umana come protagonista. Questa invece domina nelle formelle a rilievo, opera della scuola lombardo-emiliana, della quale il rappresentante maggiore è Benedetto Antelami; e nelle altre che decorano i pulpiti e gli amboni delle cattedrali dell'Italia meridionale. Ma anche in Toscana, dopo che Andrea Pisano aveva composto le bellissime porte del battistero di Firenze, decorate con formelle lobate (1330) e Giotto aveva disegnato quelle della base del campanile di S. Maria del Fiore, non vi fu costruzione trecentesca che non ne ripetesse il motivo. Anche nel secolo successivo in forme più semplici e vicine a quelle classiche la formella in rilievo, di bronzo, marmo, terracotta smaltata o no, legno, stucco, seguitò a ravvivare la superficie degli edifici.
Ma nell'architettura del '500 e dei secoli seguenti, dopo che s'era tornati ai principî di essenzialità costruttiva proprî degli antichi, non s'inserirono più questi piccoli rilievi come gioielli nelle pareti dell'edificio, e se ne riservò l'uso nei soffitti, nei monumenti funebri, nei paliotti degli altari, nelle cantorie, e in tutta quella suppellettile dove l'opera dello scultore predomina su quella dell'architetto.
L'architettura moderna ha talora rimesso in valore l'uso di formelle, che risaltano maggio mente in mezzo a nude superficie.
Formelle si dicono anche i piccoli quadri che fan parte della predella di un quadro più grande, o di un qualsiasi altro oggetto diviso in più compartimenti.
V. tavv. CLIX-CLXII.