formale
Aggettivo, da ‛ forma ' (v.); occorre cinque volte nelle opere in volgare e tre nella Monarchia, e vale " conforme alla propria essenza " o semplicemente " proprio di ", mentre l'espressione cagione formale sta per " forma " nel contesto in cui si parla delle quattro cause aristoteliche (Cv IV XX 10, due volte).
In Pd II 71 Virtù diverse esser convegnon frutti / di princìpi formali, Beatrice, rispondendo alla; domanda di D. sulla natura della luna, fa notare come nell'ottavo cielo delle Stelle fisse la molteplicità degli astri richiede che ciascuno di essi abbia una diversa forma o specie; perciò, conclude, i principi formali, quindi le ‛ forme specifiche ', saranno diverse da un astro all'altro (secondo la dottrina di Avicenna). Più oltre (v. 147) afferma: Da essa vien ciò che da luce a luce / par differente, non da denso e raro; / essa è formal principio che produce, / conforme a sua bontà, lo turbo e 'l chiaro: dichiarata, come si è visto, insufficiente la teoria (averroistica) dell'unità specifica dei cieli e la dottrina del denso e raro dei corpi celesti per spiegare le macchie lunari, Beatrice ha affermato che i cieli ricevono, e trasmettono differenziata, una virtù o influenza che nella sua totalità riposa nel nono cielo, e che i corpi celesti sono organi delle Intelligenze motrici, che operano in essi come l'anima nel corpo umano: sono queste Intelligenze che ricevono e comunicano la virtù dell'Intelligenza del nono cielo; le Intelligenze motrici sono perciò il principio f. della diversità dei cieli, non nel senso che esse siano forma dei cieli (che sono già composti di materia e forma), ma nel senso che esse, a guisa di forme, fanno lega coi cieli e la loro virtù risplende in essi.
In Pd III 79 Anzi è formale ad erto beato esse / tenersi dentro a la divina voglia, f. vale " essenziale ", conseguente alla natura dello stato di beatitudine, proprio di esso: cfr. Mn III XV 8 Formale igitur est Ecclesiae illud idem dicere, illud idem sentire: oppositum autem dicere vel sentire, contrarium formae, dove a formale è opposto contrarium formae, per cui il valore di f. si precisa come " conseguente alla forma ". Cfr. inoltre Mn II IX 4 e 5 formalia duelli, elementi " essenziali ", " propri " del duello.
Bibl. - B. Nardi, La dottrina delle macchie lunari nel secondo canto del " Paradiso ", in Saggi di filosofia dantesca, Firenze 19672, 3-39, in part. 9-13 e 32-34.