foodie
s. m. e f. (iron.) Buongustaio, appassionato di enogastronomia, che fa sfoggio di nozioni spesso superficiali e dilettantesche.
• Hanno cominciato in Francia, dove la maggioranza beve rosso su tutto (ci sono estremisti in Borgogna e Médoc che dicono «i bianchi li facciamo per gli stranieri»). Se ne sono accorti i media americani, maggioritari sul Web. Insomma, ne ha parlato bene il «New York Times» nel suo supplemento «Food and Dining» del mercoledì; se ne comincia a discutere sui blog dei «foodies», gli appassionati di cibo e vino. Per cui entro un mese vari foodies italiani aggiornati ordineranno pinot nero con le ostriche. (Maria Laura Rodotà, Corriere della sera, 1° marzo 2008, p. 22, Cronache) • Il programma agricolo di [Barack] Obama è molto innovativo e sempre orientato alla sostenibilità: un indice di come l’America dei foodies ‒ le avanguardie della consapevolezza alimentare americana ‒ abbia da un lato influenzato la campagna del neo-presidente e dall’altro abbia riposto in lui tutte le speranze in tema di cambiamenti radicali nella politica rurale a stelle e strisce. (Carlo Petrini, Repubblica, 27 gennaio 2009, p. 1, Prima pagina) • E a proposito di chef, per la gioia dei foodies, sono scesi on the road perfino quelli stellati: Mauro Uliassi con la Uliassistreetgood gang prepara nella sua cucina mobile il già mitico panino di porchetta con porchetta oltre ad ali di pollo piccanti e dolci, trippa del canaparo, spuma di tiramisù, (Maurizio Bertera, Giornale, 18 luglio 2015, p. 28, Stile).
- Dall’ingl. foodie, coniato nel 1981 da Paul Levy e Ann Barr, che hanno pubblicato The Official Foodie Handbook, New York 1984.
- Già attestato nel Corriere della sera del 15 dicembre 1997, Corriere Economia, p. 11 (Luca Romano).