FONTANA
Famiglia di maiolicari di Casteldurante (ora Urbania) già nel ducato di Urbino, nel cui capoluogo si trasferì, come accadde di molti altri artefici durantini allettati dalla protezione dei Della Rovere. Così, verso il 1520, vi troviamo un Guido Durantino, figlio di quel Nicolò del Pellicciaio (Pellipario) che è il miglior pittore di maioliche di "stile bello" che si conosca. Guido in Urbino assunse in epoca imprecisata il cognome F., e vi tenne fino alla morte (1576) operosissima bottega, presso la quale lavorò anche suo padre. Dei molti figli di Guido, Orazio (nato in Casteldurante e premorto al padre in Urbino nel 1571), il più noto, lavorò prima con questo, poi (1561) con bottega propria anche in cospicue commissioni per la corte roveresca e per quella di Torino, presso la quale (1564) fu chiamato "capo-maestro dei vasari di Sua Altezza" (Emanuele Filiberto). Egli è giustamente celebre per aver dato la più viva espressione a quello stile d'Urbino che per due generazioni, può dirsi, resse la maiolica italiana: dapprima ad "historie", e quindi con vaghissimi ornati "a raffaellesche". Altri figli di Guido, dediti all'arte paterna, sono Camillo (vivente nel 1581), il cui figlio Guido Durante fu pure pittore (morto nel 1605); Nicola, il cui figlio Flaminio continuò l'opera dello zio Orazio. Alla famiglia F. la maiolica di Urbino deve gran parte del suo nome e la voga raggiunta nella seconda metà del'500. Le opere copiose, sia le certe che le attribuite, sono sparse un po' in tutte le collezioni; fra le più note, i vasi eseguiti per il duca Guidobaldo II e passati nel 1608 alla S. Casa di Loreto verosimilmente per dono del duca Fr. Maria II, e il servizio ducale da tavola, la cui maggior parte è al Museo Nazionale di Firenze. (V. tav. a colori).
Bibl.: Istorie delle fabbriche di maioliche metaurensi ecc., raccolte a cura di G. Vanzolini, I, Pesaro, 1879; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con la bibliografia precedente).