Vedi FONDI dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
FONDI (Fundi)
Città aurunca sulla pianura occupata dai Volsci. Compare nella storia nel 338 a. C. al tempo della guerra latina. Ricevette la civitas sine suffragio, poi nel 188 a. C. la piena cittadinanza e l'iscrizione alla tribù Emilia. Fu traversata dalla via Appia.
La città moderna, chiusa nella cerchia delle sue mura antiche, presenta uno dei rari esempi in cui l'urbanistica moderna ricalca esattamente quella antica. La strada principale della città, cioè l'antico decumano, è un tratto dell'Appia, già pavimentata con lastre di calcare (Not. Sc., 1937, p. 6o); paralleli a questo sono i decumani minori, ed ortogonali a questi il cardo maximus e gli altri cardines minori, che si seguono a distanze di circa 50, 60 metri. Certamente il fatto di trovarsi su di un' arteria così importante è stata la ragione del prosperare della cittadina per tutto l'Impero, anche dopo che Augusto vi dedusse la colonia. Le mura sono per lo più in opera incerta del I sec. a. C., ma conservano anche alcuni tratti della cinta primitiva in opera poligonale dell'ultimo periodo, con blocchi accuratamente combacianti, che trovano corrispondenza con quelle di Norba (Rend. Acc. Linc., ii, 1947, p. 294-307), e variamente datate intorno alla metà del III sec. a. C. o al 188 a. C. Fino a non molto tempo fa erano conservate anche le porte: oggi ne resta una, detta la Portella, a N, con l'epigrafe dei tre edili: L. Numistorio Deciano, Gaio Lucio e Marco Runzio Messiano. Molti sono anche i resti antichi, sotto l'abitato moderno, ma purtroppo nessuno studio sistematico ci ha ancora dato un'attribuzione sicura, fuorché per i resti sotto la cattedrale (S. Pietro), nei quali sembra si debba riconoscere il tempio di Giove. Importanti sono nei dintorni i resti di ville e sepolcreti, tra cui la villa di Frontino ed il sepolcreto e la villa di Faone. Numerose le opere d'arte trovate nell'abitato e nei dintorni, tra cui un busto di Augusto fortemente idealizzato, una testa ed un torso maschile da originale del V secolo.
Bibl.: G. Conte Colino, Storia di F., Napoli 1902; B. Amante-R. Bianchi, Memorie storiche di F. in Campania, Roma 1903; G. Q. Giglioli, in Ausonia, VI, 1911, p. 71 ss.; M. E. Blake, Ancient Roman Construction, Washington 1955, p. 94; F. Castagnoli, Ippodamo di Mileto e l'urbanistica a pianta ortogonale, Roma 1956, p. 88; G. Lugli, La tecnica edilizia in Roma e nel Lazio, Roma 1957, p. 152 ss., passim.