followare
v. tr. Seguire le attività di un altro utente di una rete sociale, avendone la facoltà.
• Qual è il segreto di questo strumento? Di certo il rapporto che si instaura con gli utenti: [...] ognuno «followa» chi gli interessa. (Federico Mello, Fatto Quotidiano, 29 novembre 2011, p. 17, Tecnologie) • Immaginiamo ci siano persone che ridono alle battute di Giorgio Montanini, di Francesco De Carlo, di Mauro Frattini o alle terzine di Tommaso Cerno, giornalista dell’«Espresso» (non c’è più l’«Espresso» di una volta!), all’intervista con una pornostar, a «followare», cioè a prendere per il sedere Walter Nudo, ma, insomma, «un programma completamente nuovo» è altra cosa. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 9 maggio 2013, p. 63, Pay Tv) • Sono sincero, Ada. Non ti ho mai dimenticata e, a dire il vero, non sono capitato su questa spiaggia per caso. Sapevo che ti avrei trovata oggi, a quest’ora. No, non ti ho seguita. Almeno non fisicamente, ti ho followata con l’account di mia nipote su Facebook. Lì c’è il libro mastro di tutte le tue intenzioni. (Gery Palazzotto, Repubblica, 3 luglio 2014, Palermo, p. XVII).
- Derivato dal v. tr. ingl. (to) follow ‘seguire’ con l’aggiunta del suffisso -are1.