FOGLIANO
. La famiglia Da Fogliano originaria della terra che giace ai piedi delle colline del Reggiano, tra il Crostolo e il Tresinaro, è una delle più ragguardevoli che annoveri la storia emiliana. La sua fortuna comincia a mezzo il secolo XII, quando, mediante un'attività politica intensa, riesce a strappare privilegi e investiture dalla Chiesa e dall'Impero. Sorto il comune di Reggio, i Da F. vi appaiono come capi dei guelfi e più tardi si mostrano divisi tra le due fazioni guelfe nemiche, della parte inferiore e della superiore. Fondatore della potenza della famiglia è un Guido da Fogliano, che sulla fine del sec. XII giurava fedeltà al comune di Reggio e, imparentatosi col papa Innocenzo IV, iniziava un audace assorbimento di beni dell'antico patrimonio matildico nel Reggiano, che, proseguito dai successori, portò la famiglia a grande potenza. Dei suoi figli un Guido II, feudatario di Querciola, fu capitano del popolo in Reggio, Ugolino fu podestà di Perugia, Matteo di Firenze, Guglielmo fu il celebre vescovo di Reggio ricordato nella cronaca di Fra Salimbene. Nel 1262 Giberto fondava Scandiano sulle rive del Tresinaro e la popolava in parte di Fiorentini guelfi, scampati all'eccidio di Montaperti. Inaspritesi le lotte nel comune, i Da F. continuarono a prendervi parte attivissima finché Francesco, capo della fazione inferiore, fece votare signore di Reggio Obizzo da Este. Caduto l'Estense sul principio del '300, i Da F. tornarono a prevalere nel comune. Niccolò riusci nel 1329 a rendersi tiranno di Reggio: capo del partito ghibellino e vicario imperiale, accompagna nel suo rìtorno in Germania Lodovico il Bavaro sino a Trento. I suoi figli Guido Riccio, il celebre capitano vincitore per i Senesi contro i Pisani a Montemurlo (1311), e Giberto ottengono da Giovanni di Boemia la conferma dei privilegi accordati dall'imperatore tedesco. Giberto governò Reggio finché fu costretto a cedere la città agli Scaligeri, che la cedettero ai Gonzaga (1335); ma egli ottenne per la sua famiglia capitolazione così onorevole da salvarne l'indipendenza politica, anche dopo che il distretto reggiano era caduto in potere della signoria mantovana. Contro i Gonzaga i Da F. combatterono alleati degli Estensi e talora come aderenti dei Visconti. Caduta nel 1371 Reggio nelle mani di Bernabò Visconti, i Da F. si mostrarono ostili al signore milanese, rinnovando l'alleanza col partito estense con a capo il valoroso condottiero Francesco da Fogliano; ma questi, caduto prigioniero nella battaglia di Rubiera (1372), fu per ordine di Bernabò Visconti impiccato ai merli delle mura verso Scandiano. Il fratello di lui, Guido Savina, non tardò a pacificarsi col Visconti, da cui ebbe riconosciuto il possesso di 130 ville e 24 castelli. Un figlio di Guido Savina, Carlo, sposò Isotta Visconti. Si deve alla segreta vendetta dei figli di Francesco la misteriosa morte di Guido Savina trovato assassinato nel letto. Altre usurpazioni, delitti e vendette si seguirono in seno a questa famiglia feudale, che appare già in rovina verso la metà del sec. XV, ma che si estinse totalmente solo nel XVIII. A Scandiano e in altri feudi dei Da F. sottentrarono nel 1423, per disposizione del marchese d'Este, i Boiardi.
Bibl.: G. Venturi, Storia di Scandiano, 1822; N. Grimaldi, La signoria di Bernabò Visconti e di Regina della Scala in Reggio, Reggio 1921, p. 192 segg.; F. E. Comani, Giberto da Fogliano, Brescia 1901.