flusso
Formazione, trasformazione, scambio o trasferimento di beni o attività finanziarie in un determinato periodo di tempo; in genere contrapposto a stock (➔) o fondo, che invece rappresenta il livello della variabile considerata, misurato in uno specifico momento di tempo. Il f. di una variabile equivale quindi alla variazione del suo stock, in termini di volume, composizione o valore, nel tempo. Per es., l’espressione ‘f. di beni e servizi’ (o reddito) è utilizzata in contrapposizione a ‘stock di beni capitali’. Per f. di cassa, o cash flow (➔), si intende, invece, la differenza positiva tra entrate e uscite correnti di un’impresa, ossia l’ammontare di disponibilità finanziaria che si genera in un periodo di tempo. I f. demografici, infine, descrivono la variazione della numerosità e della composizione della popolazione, determinata dalla differenza tra nascite e morti all’interno di un Paese, e tra immigrati ed emigrati nei confronti con l’estero.
Il f. del reddito è alla base del concetto di f. circolare di beni, servizi, pagamenti e spesa, che si realizza in un sistema economico, determinando il PIL (➔ p). Gli individui, o famiglie, detengono i fattori di produzione, lavoro e capitale, e li offrono in uso alle imprese, dalle quali vengono ripagati in forma di redditi: salari e stipendi, per i servizi lavorativi, e interessi e profitti per quelli da capitale; essi rappresentano un f. di pagamenti dalle imprese alle famiglie. Allo stesso tempo, le famiglie svolgono anche il ruolo di consumatori, ossia spendono il proprio reddito in beni e servizi finali, generando un f. di pagamenti in direzione opposta. La parte di reddito che non viene consumata costituisce il risparmio, che va ad accrescere lo stock di ricchezza netta delle famiglie e, attraverso il sistema finanziario, anche quello del capitale disponibile per la produzione.
Per completezza, altri due operatori giocano un ruolo importante in questo f. circolare. Le amministrazioni pubbliche ricevono un f. di pagamenti dalle famiglie e dalle aziende sotto forma di imposte e lo restituiscono tramite la spesa pubblica sia in valore aggiunto (servizi prodotti) sia per trasferimenti (pensioni, sussidi di disoccupazione ecc.); la differenza tra i due f. costituisce il saldo primario delle amministrazioni pubbliche e contribuisce, insieme alla spesa per interessi, all’evoluzione del deficit e del debito pubblico. Con il resto del mondo, invece, i pagamenti sono associati alle esportazioni e alle importazioni, i cui f. incidono sulla posizione netta verso l’estero del Paese.
Il f. circolare dell’attività economica è dunque costituito da due f. interdipendenti: un f. monetario e un f. corrispondente, in direzione opposta, di beni e servizi. Inoltre, il f. dei redditi, generati dalla remunerazione dei fattori produttivi, e il f. della spesa sono uguali per costruzione, rappresentando cioè un’identità contabile: ogni spesa corrisponde, in ultima analisi, al reddito di qualche operatore, e allo stesso tempo tutti i redditi vengono spesi o impiegati in qualche modo. Questo modello interpretativo è alla base dei sistemi di contabilità nazionale (➔).