DAL BUONO (Dal Bono, Del Buono, Bono, Boni), Floriano
Nacque a Bologna il 23 febbr. 1599 da Salvatore Masini Dal Buono e da Cassandra. Gli inizi della sua educazione come pittore, scultore ed intagliatore in rame vanno ricercati, secondo l'nteressante testimonianza di M. Oretti nell'ambito della scuola dei Carracci, anche se pare che l'artista "non troppo approfittasse negli insegnamenti di così famosi maestri".
Le fonti concordano nell'attribuirgli gli affreschi, le dorature e gli stucchi (ora scomparsi) eseguiti per la cappella del Crocefisso nella chiesa di S. Procolo a Bologna. Assai più controversa risulta invece l'attribuzione dei Crocefisso ligneo collocato a tutt'oggi al centro della medesima cappella (sulla quale la famiglia Dal Buono aveva il giuspatronato), e considerato da C. C. Malvasia (Le pitture di Bologna [1686], a cura di A. Emiliani, Bologna 1969, p. 217) come opera del Dal Buono. Ripresa anche dalla Guida di Bologna di C. Ricci-G. Zucchini (Bologna 1968, p. 216), tale attribuzione sembra invece scarsamente attendibile, poiché il Crocefisso presenta caratteri più consoni alla produzione scultorea di arca cinquecentesca, con possibili influenze di carattere nordico, documentata in ambito locale, ed è pertanto assegnabile, come gia suggerito anche dalla Guida... di Bologna del 1792. ad ignoto scultore attivo nel sec. XVI (cfr. anche Biavati-Marchetti, 1974).
Il settore più documentato della sua attività appare quello relativo alla tecnica della incisione a bulino: il carattere peraltro sempre sobrio ed essenziale la destinazione e la varietà di aspetti riscontrabili nella sua produzione grafica attestano, infatti, che l'artista dovette conseguire una certa notorietà, almeno in ambito locale, che pare smentire il giudizio ironico e negativo espresso dal Malvasia (1678): "altro appunto di buono non ebbe nei suoi tagli, che il nome".
La prima incisione sicuramente assegnabile al D., e ricordata anche dalle fonti, rappresenta la Processione per adempimento del voto pubblico fatta li 27 decembre 1631 (Bologna, Bibl. com. d. Archiginnasio, coll. Gozzadini, cart. 23, c. 164; pubbl. in Il VII centenario di s. Domenico..., Ravenna 1921, p. 366 fig. 1), di notevole interesse documentario poiché la facciata della chiesa di S. Domenico vi appare ancora preceduta dal protiro. Alla tragica occorrenza della peste del 1630 è ancora riferibile "... altra pianta del Lazzaretto, ma' in quarto di folio coll'arma del card. Bernardino Spada..." (Oretti, c. 28), collocata a conclusione dello scritto di A. Torelli, De peste Italica libri duo, pubblicato a Bologna nel 1641. Unitamente a questa incisione, ampiamente descrittiva e particolareggiata, Oretti cita anche un'altra stampa del Lazzaretto "fatto fuori Porta S. Vitale" e dedicata a Giovanni Torfanini.
Al 1636 risale la più celebre incisione del D., il Ritratto ovvero profilo della città Vi Bologna (Bologna, Pinac. naz., Gab. d., stampe e d. disegni, inv. n. 29.347 B 1353; Bibl. univers.; aula mss.; rotulo 9), "in più folii in elevato con le armi de Papi Bolognesi Vescovi, Cardinali, Senatori... il suo stile e sul fare del Valesio" (Oretti, c. 28): significative le parole dell'autore stesso, "che nell'iscrizione afferma di aver "risolutrici di anteporre la realtà all'immaginatione" nel "rapresentar... quali l'occhio... può vedere".
Una interessante e ricca testimonianzadella sua maniera grafica è costituita dal frontespizio e dalle sedici tavole con elementi architettonici, allestimenti ed apparati trionfali che illustrano Il fuoco, trionfante. Racconto della traslazione della. miracolosa, Imagine detta la Madonna del Fuoco, opera di G. Bezzi, stampata a Forlì nel 1637.
Eseguì anche la Pianta, e sezione della chiesa del Buon Gesù, datata 1640 (Bologna, Bibl. com. d. Archiginnasio, Coll. Gozzadini, cart. 27, c. 140), ed una Pianta della chiesa di S. Petronio.
L'Oretti ricorda ancora, un ritratto di Guido Reni e, fra le opere grafiche di carattere religioso, un S. Carlo Borromeo. Più famosa è l'incisione raffigurante La Pietà (Bologna, Pinac. naz., Gab. d. stampe e d. disegni, inv.: n. 4961 B 565, vol. 10), tratta da un disegno dei Guercino.
Nella Scena allegorica: stemma gentilizio con Cloto, Atropo e Lachesi. Madonna sulle nubi (Ibid., inv. n. 12.019 B 817, vol. 85) è probabilmente da idèntificare il "foglio con varie figure, che rappresentano il fine dell'umana miseria..." citato dall'Oretti, il quale ricorda anche una incisione con il Gioco della Cantina. Il Disegno et altre attinenze del Forte Reale (Bologna, Bibl. com. d. Archiginnasio, cart. VII, n. 46), dedicato al capitano delle milizie civili di Bologna Filippo Lignani Ferri, fu eseguito dopo il 1643 a bulino ed acquaforte.
Il D. morì a Bologna il 6 nov. 1647.
Fonti e Bibl.: Bologna, Archivio della chiesa di S. Procolo, Giornale parrocchiale (ms.; sec. XVII), c. 58; Morti diS. Procolo, 111, p. 29; Bologna, Bibl. com. dell'Archiginnasio, ms. B 702: B. A. M., Carratii Alberi geneal. delle famiglie di Bologna..., n. 44; Ibid., ms. B 861: Id., Cittadini, maschi di famiglie bolognesi. battezzati in S. Pietro, come risultano dai libri dell'Archivio battesiniale..., p. 222; Ibid., ms. B 134. M. Oretti, Notizie de' prof. del disegno..., cc. 27 s.; C. C. Malvasia, Felsina pittrice... [1678], Bologna 1841. I. p. 105; P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Venezia 1753. p. 172; G. Gori Gandellini, Notizie istor. degli intagliatori, Siena 1771, I, p. 187; Guida alle pitture... di Bologna..., Bologna 1792, cfr. Indici, in Ist. per i beni artist. cult. naturali della Reg..Emilia Romagna, Documenti, 8, Bologna 1979. p. 62; P. Zani, Encicl. metodica... delle belle arti, I, 5, Parma 1820, p. 115; Biografia d. artisti..., Venezia 1852, p. 157; A. Raule, La chiesa e l'abbazia di S. Procolo a Bologna, Bologna 1963, p. 44; P. Biavati-G. Marchetti, Antiche sculture lignee in Bologna, Bologna 1974. p. 234; C. Degli Esposti, S. Procolo..., Bologna 1983, p. 58; M. Bietti, in L'estasi di s. Cecilia di Raffaello da Urbino nella Pinacoteca nazionale di Bologna (catal.), Bologna 1983, p. 363 n. 131 (l'incisione raff. il Ritratto ovvero Profilo della città di Bologna era esposta alla mostra. Il catal. ne contiene la scheda); A. Raule-G. Rivani-M. Maragi, La chiesa parrocchiale di S. Giovanni in Monte a Bologna, Milano s. d., p. 21; .U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 317 (s. v. Bono, Floriano del).