flora
L'insieme delle piante che vivono in una certa zona
Tutte le piante presenti in un'area ne costituiscono la flora: così, per esempio, esiste la flora laziale e la flora dolomitica, la flora delle dune e quella di una prateria. Quanto maggiore è il numero delle specie presenti, tanto maggiore è la ricchezza floristica del luogo. Talvolta, la raccolta indiscriminata di alcune piante perché utili o semplicemente perché attraenti rende indispensabile la tutela della flora che, a sua volta, è garanzia anche dell'ambiente e di tutti gli organismi che vi vivono
Per un botanico parlare di flora significa sostanzialmente fare un elenco di piante, che può essere più o meno ampio: per esempio, l'elenco di specie vegetali che vivono in Italia, e che rappresenta dunque la flora d'Italia, comprende circa 25 mila specie di piante. Ben diverso sarà invece l'elenco delle specie di una regione o di una città. Quindi lo studio della flora integra lo studio della fitogeografia, cioè quello degli areali che competono a un determinato ambiente geografico.
Tali elenchi comprendono piante cosmopolite ed endemiche. Le prime crescono più o meno dappertutto: vivono spontaneamente in zone geografiche anche molto lontane tra loro e occupano aree molto estese che possono riguardare anche uno o più continenti. Quelle endemiche, invece, occupano aree piccolissime perché possono sopravvivere solo in condizioni ambientali molto particolari.
Per quale motivo è necessario proteggere la flora? Sicuramente perché fa parte di un ambiente dove vivono non solo gli organismi vegetali ma anche animali, compreso l'uomo. Se la flora è minacciata, sarà minacciato l'ambiente in cui egli vive e quindi tutti gli altri organismi. Tuttavia sappiamo che spesso è proprio l'uomo a mettere in pericolo la flora e in particolare le piante endemiche. Per garantire la sopravvivenza di alcune piante in pericolo di estinzione e tutelarle, ne è vietata la raccolta, compresa quella dei loro fiori e dei loro frutti. Non bisogna dimenticare, infatti, che ogni pianta per riprodursi, e quindi per generarne di nuove, ha bisogno che dal fiore si sviluppi il frutto da cui si diffonderanno i semi. È quindi molto importante evitare di raccogliere il fiore delle piante, anche se a volte così attraente. Di fronte alla bellezza della stella alpina bisogna quindi farsi forza e trattenersi dal raccoglierla! L'unica consolazione per la rinuncia è pensare che solo così si potrà godere la bellezza di questi fiori tornando a passeggiare in quel luogo.
L'agrifoglio e il pungitopo, caratteristici per le foglie pungenti e le bacche rosse che producono, sono solo alcuni esempi di piante protette della flora italiana insieme al vischio, quella pianta semiparassita dalle bacche verdi che vive sopra il tronco di altre piante arboree.
Gli studiosi delle piante sono abituati a controllare il grado di naturalità di un ambiente come un bosco o una prateria di alta montagna, ma anche un prato incolto. Per fare ciò stendono un elenco di piante che si aspettano di trovare in quel tipo di ambiente e segnano quelle davvero presenti. In pratica, controllano l'area in modo analogo agli insegnanti quando, entrando in classe, fanno l'appello degli alunni. Nelle foreste pluviali tropicali, per esempio, poiché le condizioni ambientali sono particolarmente favorevoli per lo sviluppo degli organismi vegetali, il grado di naturalità è molto alto: infatti, vivono insieme numerosissime piante che mantengono elevata la ricchezza floristica di questi ambienti. Quanto più è elevato il numero delle specie presenti tanto maggiore sarà l'importanza del sito e la necessità di proteggerlo. Invece, un giardino pubblico ha un grado di naturalità basso sia perché le specie selvatiche sono poche sia per la massiccia presenza dell'uomo.