FLEGONTE (Φλέγων, Flegon) di Tralles
Liberto dell'imperatore Adriano, autore di una cronaca, Olimpiadi ('Ολυμπιάδες), da lui stesso forse riassunta ('Επιτομὴ ὀλυμπιονικῶν). in cui erano prese a base le Olimpiadi sino al 140 d. C., ed era data larga parte, nel riferimento delle notizie, ai giuochi e ai relativi vincitori. Di quest'opera alcuni capitoli sono stati conservati da Fozio e da Sincello, nonché alcune notizie isolate da Stefano Bizantino. Più conosciute di F. sono le due operette pervenuteci Fatti mirabili (Περὶ ϑαυμασίων), Uomini di lungavita (Περὶ μακροβίων).
Le due operette appartengono alla letteratura paradossografica, da cui attingono gran parte del materiale: è notevole tuttavia, soprattutto nella prima delle due, una certa ricerca personale dimostrata dal valersi di esempî contemporanei. È risaputo che a un fatto raccontato nel Περὶ ϑαυμασίων si è ispirato Goethe nella Sposa di Corinto. L'opuscolo Sui Macrobii non è che un elenco commentato di longevi, tratto dalle liste censitarie romane e dalla tradizione letteraria, in cui sono da comprendersi i libri sibillini: la sua fonte è comune con i Macrobii di Luciano.
I frammenti in C. Müller, Fragmenta Historicorum Graecorum, III, Parigi 1849, p. 602 segg. e F. Jacoby, Die Fragmente der griech. Historiker, II, Berlino 1926, pp. 1150 segg. Gli opuscoli anche in O. Keller, Rerum natur. scriptores Graeci minores, I, Lipsia 1877, p. 57 segg., e in A. Westermann, Paradoxographi graeci, Brunswick 1839, p. 197 segg.
Bibl.: W. Christ-Schmid, Griech. Literaturgeschichte, II, i, 6ª ed., Monaco 1920, p. 237 segg. Sull'attribuzione a F. di taluni frammenti cronografici di recente scoperti, v. C. Robert, in Hermes, XXXV (1900), p. 141 segg.; G. De Sanctis, in Riv. di Filologia, n. s., VI (1928), p. 70 segg.