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FLEBITE

di Ottorino Uffreduzzi - Enciclopedia Italiana (1932)
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FLEBITE (dal gr. ϕλέψ "vena")

Ottorino Uffreduzzi

Processo infiammatorio della parete venosa, il quale, per essere più intenso nella tonaca intima, porta assai presto ad alterazioni tali di questa da rendere incompatibile lo stato liquido del sangue che viene in contatto con essa, e da provocarne la coagulazione. La causa può essere puramente tossica, ma assai più spesso è in rapporto con agenti batterici, che giungono nella parete venosa attraverso i vasa vasorum. Il semplice passaggio di germi nelle vene principali di rado dà luogo a una flebite, se non v'è un notevole rallentamento della corrente. Così, p. es., nel decorso e anche nella convalescenza del tifo si può avere una flebite mista tossica e infettiva, perché nella parete si trovano anche germi specifici; altrettanto si può dire nella polmonite, specie se complicata da fatti suppurativi, nelle setticemie, nell'endocardite, ecc. Ma un'importanza prevalente hanno le flebiti postoperatorie, le flebiti nel decorso delle varici, nelle infezioni a tipo puerperale e quella consecutiva alle infezioni otitiche.

Nelle flebiti postoperatorie, di grande interesse anche perché gravano sul pronostico postoperatorio, intervengono fattori multipli: qualche lieve fatto infettivo che si svolge nella ferita, la quale però può anche guarire per prima intenzione superficialmente; il rallentamento del circolo venoso specialmente per legature di vasi nella ferita, per bendaggi, per l'immobilità; la predisposizione individuale, la distribuzione epidemica.

L'infiammazione può limitarsi a una semplice infiltrazione della parete, con edema, desquamazione dell'endotelio e trombosi. La febbre generalmente è alta all'inizio e persiste per qualche giorno, è continua, poi s'abbassa rapidamente. Così pure il dolore locale; più persistente è invece il gonfiore e l'edema della parte, che solo molto più lentamente scompare e tavolta, specie negli arti, nemmeno completamente, tanto che persiste un edema cronico con tendenza all'organizzazione. In altri casi il trombo partecipa all'infezione e si ha la fusione purulenta ascessuale, flebite suppurativa, che diventa presto una periflebite e, se la vena è superficiale, presto si ha l'aderenza ai tegumenti. Spesso nella flebite degli arti si hanno focolai multipli. L'evoluzione ulteriore della flebite è verso l'organizzazione del trombo; si ha l'obliterazione della vena, l'invasione del trombo da parte di connettivo giovane e vasi che proliferano dall'intima e la trasformazione della vena in un cordone fibroso. È raro che avvengano fatti parziali di ricanalizzazione.

Per la flebite puerperale è caratteristica la cosiddetta phlegmasia alba dolens con edema, pallore, durezza della coscia. Segue alle infezioni uterine in genere puerperali, talvolta anche postoperatorie; il più spesso è d'origine streptococcica. Può intervenire anche tardivamente dopo il parto, perfino al 30° giorno. In genere il decorso è favorevole, ma la risoluzione è assai lenta e non di raro persiste un certo grado d'edema anche a guarigione avvenuta. Di notevole interesse è la flebite dei seni cranici, che in genere avviene o per diffusione di un fatto settico dall'osso vicino (osteomielite del cranio, otite o mastoidite) o per diffusione ai seni d'una trombosi settica stabilitasi nelle vene tributarie dei seni.

Nella cura della flebite degli arti inferiori si prescrivono: il riposo assoluto, la posizione elevata dell'arto, gl'impacchi caldoumidi ripetuti; le iniezioni endovenose di disinfettanti blandi come la cilotropina, le applicazioni di sanguisughe. In casi speciali e minacciosi di generalizzazioni settiche è indicata la legatura della vena principale. Per i postumi sono adatte le cure fisiche (bagni di luce, diatermia, fanghi, ecc.).

Vedi anche
appendicite Infiammazione del prolungamento dell'intestino cieco (appendice), che solitamente si configura come un quadro patologico acuto. Le sue cause sono difficili a stabilirsi nel singolo caso e non sembrano mai agire isolatamente: calcoli fecali, microbi, stasi intestinale, abnorme pervietà del lume appendicolare, ... sistema linfatico L’insieme degli organi che, nei Vertebrati, provvedono alla produzione dei linfociti (linfopoiesi) e alla circolazione della linfa (fig. 1). 1. Anatomia comparata Secondo alcuni autori il sistema linfatico, sistema è originariamente connesso con il celoma e secondariamente con il sistema vascolare ... apparato genitale Il complesso di organi e di strutture deputati alla funzione riproduttiva; è costituito dalle gonadi (ovari nella femmina e testicoli nel maschio) e dai rispettivi condotti di emissione dei prodotti sessuali o gonodotti (gli ovidotti nella femmina, i deferenti nel maschio). Completano l’apparato genitale, ... infiammazione In medicina, l’insieme di eventi a carattere reattivo che si realizza nei tessuti degli organismi animali superiori quando essi prendono contatto con agenti lesivi di varia natura. Il risultato più frequente di questo processo è la neutralizzazione dell’agente lesivo o la delimitazione della lesione ...
Altri risultati per FLEBITE
  • flebite
    Enciclopedia on line
    Infiammazione a carico di una vena. Poiché al processo infiammatorio consegue di regola la formazione di un trombo, si parla spesso di tromboflebite.
  • flebite
    Dizionario di Medicina (2010)
    Infiammazione a carico di una vena. Poiché al processo infiammatorio consegue con frequenza la formazione di un trombo, si preferisce in genere parlare di tromboflebite (➔).
Vocabolario
flebite
flebite s. f. [dal fr. phlébite, der. del gr. ϕλέψ ϕλεβός «vena» (v. flebo-), col suff. -ite «-ite»]. – In patologia, infiammazione a carico di una vena, spesso seguita dalla formazione di un trombo e perciò detta di preferenza tromboflebite....
flèbo
flebo flèbo s. f. [abbrev. di fleboclisi], invar. – Abbreviazione corrente di fleboclisi: farsi una f.; anche fig., nel gergo giovanile, caricarsi di qualcosa in grande misura: farsi una f. di caffè.
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