DOMITILLA, Flavia
Delle tre donne imperiali di questo nome - la moglie e la figlia di Vespasiano e la figlia di quest'ultima - la più importante storicamente è la terza, sposa di Flavio Clemente cugino di Domiziano, che ne adottò i figli, lo fece console nel 95 e in quell'anno stesso, accusandolo di ateismo, lo mandò a morte. L'accusa, e l'esser stato Flavio contemptissimae inertiae, fanno ritenere ch'egli fosse, piuttosto che convertito o favorevole al giudaismo, cristiano; come cristiana è dimostrata senza dubbio, dai ritrovamenti archeologici, D. che lasciò scavare il cimitero cristiano nel suo fondo della Via Ardeatina (v. catacombe, IX p. 396). Coinvolta nella stessa accusa D. fu esiliata a Pandataria o a Ponza: più probabilmente nella seconda. Il tentativo di distinguere due Domitille, una moglie di Flavio Clemente e relegata per ragioni politiche a Pandataria, l'altra nipote di lui e mandata a Ponza come cristiana e poi martire, deve considerarsi fallito e fondato sopra un equivoco di Eusebio.
Fonti Cassio Dione, LXVII, 14; Quintil., Inst. orat., IV, pr., 2; Svetonio, Domit., 15 e 17; Corp. Inscr. Latin., VI, nn. 948, 949, 16.246; Eus., Hist. eccl., III, 18; S. Girolamo, ep. 108, 7, ecc.
Bibl.: G. B. De rossi, in Bull. archeol. crist., 1865, p. 17 segg.; id., Roma sotterr., I, Roma 1909, p. 80 segg.; Stein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, col. 2732 seg.; De Ruggiero, Dizion. epigr., II, p. 2020 (fasc. 64) Roma 1913.