flat tax
loc. s.le f. inv. Imposta ad aliquota fissa: sistema fiscale, basato sul criterio della proporzionalità dell’aliquota e non su quello della sua progressività, ideato dall’economista statunitense Milton Friedman.
• Occorre intervenire subito sul riequilibrio fiscale poiché il rapporto fiduciario tra Stato e cittadino sta venendo meno, diffondendo la logica per cui ogni cittadino è solo un potenziale evasore. Le possibilità di intervento sono molte (da vincoli costituzionali sui limiti di spesa e di tassazione, al superamento del dogma moderno della fiscalità progressiva a favore di un modello proporzionale o di flat tax), ma per farlo, la politica deve riprendersi il controllo della sovranità, strappandola ai burocrati e ai banchieri che la tengono in ostaggio e riconsegnarla al legittimo proprietario: il cittadino-contribuente. (Giampaolo Rossi, Tempo, 13 giugno 2012, p. 13, Lettere & Commenti) • lo studio evidenzia come situazioni in qualche misura avvantaggiate siano quelle dei Paesi ex-comunisti: Lituania e Repubblica Ceca, ma perfino Bulgaria e Romania. In vari casi lì si è avuto il coraggio di operare scelte radicali che non disincentivassero le attività economiche (la flat tax, ad esempio) e favorissero una semplificazione del prelievo. Ora i risultati si vedono. (Carlo Lottieri, Giornale, 22 febbraio 2015, p. 1, Prima pagina) • I giornali e la stessa Agenzia delle entrate l’hanno battezzata come la flat tax dei super ricchi o dei Paperoni, anche se in realtà il provvedimento previsto nell’ultima legge di Bilancio per attirare facoltosi contribuenti stranieri non è un’imposta proporzionale ma una tassa forfettaria. (Luciano Capone, Foglio, 9 marzo 2017, p. 4).
- Espressione inglese composta dall’agg. flat ‘piatto’ e tax ‘tassa’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 14 dicembre 1995, p. 7, Esteri (Ennio Caretto).
> tassa piatta.