PONZIO, Flaminio
Architetto, nato forse nel 1560 a Milano, morto il 3 aprile 1613 a Roma. L'architettura della Controriforma, iniziata a Roma da D. Fontana, fu rinvigorita alla fine del '500 e ai primi del sec. XVII da artisti lombardi e fiamminghi che, immigrati a Roma in seguito al risveglio sistino, s'impongono decisamente alla corrente romana più nettamente michelangiolesca. Si sviluppa allora lo stile del milanese F. Ponzio: architetto di relativa originalità, che, essendosi formato a Roma, dove sembra sia venuto assai giovine, pur nelle sue opere culminanti, aderisce allo stile del Fontana, accettando però quelle ricerche decorative, che, a Roma, preannunziano il barocco. Ancora ricollegabile al Rinascimento (e perciò alla prima attività del Ponzio) è la facciata del palazzo Sciarra-Colonna, chiaro ed equilibrato brano d'architettura classicheggiante. Nuove ricerche sono invece effettuate dal P. non appena egli si incontrerà col mecenatismo di Paolo V. Da questo papa egli riceve l'incarico di costruire in S. Maria Maggiore la Cappella Paolina, la quale fu iniziata il 3 agosto 1605 e finita nel 1611. Posta a riscontro della Cappella Sistina, essa ne ripete quasi nei particolari la pianta e l'alzato, confermando l'intenzione tutta barocca di fare della cappella un tempio nel tempio. Lo schema ideato dal Fontana è sentito con tanta novità e abbondanza decorativa che perde quasi ogni ricordo dell'arte del'500 e definisce, all'inizio del nuovo secolo, l'arte nuova. Mentre eseguiva tale lavoro, dovette essere affidato al P., sempre da Paolo V, il compimento della facciata del palazzo Borghese verso Via di Ripetta (documenti dal 1608 al 1609). Servendosi della sovrapposizione di due terrazze, il P. raggiunse una leggiadria originalissima (la loggetta è di C. Rainaldi). Nel frattempo egli lavora nell'oratorio di S. Gregorio Magno (1609 circa) e inizia con poca avvedutezza i lavori di ripristino della basilica di S. Sebastiano fuori le mura, opera che sembra protrarsi fino alla sua morte, insieme con i lavori per il Casino Borghese (1612-13) e per Villa Grazioli a Frascati (1612), che furono eseguiti in collaborazione di altri e hanno relativa importanza per il Ponzio.
Altre sue opere a Roma furono: la scala doppia sotto la loggia del Quirinale, la sagrestia nuova in S. Maria Maggiore (1605-11), il palazzo Rospigliosi, la cappella Erreri in S. Giacomo degli Spagnoli, la casa del Cavalier D'Arpino al Corso Umberto. A Frascati egli lavorò anche a Villa Torlonia, per l'impianto dell'acqua, in collaborazione del Fontana e del Maderno.
Nel 1610 troviamo il suo nome fra i membri dei Virtuosi, ma non abbiamo dati sufficienti per la ricostruzione storica della sua vita. Anche le date di nascita e di morte (1576-1621) tramandateci dal Baglione sembrano contraddire con quanto s'è creduto accertare con ricerche d'archivio (1560?-1613). E anche queste ultime date, e specialmente quella della nascita, sconcertano per tutto ciò che riguarda la prima attività dell'artista, non conoscendosi infatti nessuna opera che egli abbia potuto compiere nei suoi primi 40 anni.
Bibl.: G. Baglione, Vita dei pittori, ecc., Napoli 1733; F. Titi, Descrizione delle pitture ecc., in Roma, Roma 1873; I. Mandl, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933. Inoltre: I. A. Orbaan, Documenti sul barocco in Roma, Roma 1920; C. Ricci, Architettura del '500 in Italia, Torino 1923; A. Muñoz, Roma barocca, 2ª ed., Roma-Milano 1928; P. Rotondi, O. Mascherino e la chiesa dei Piceni a Roma, in Rass. marchig., IX (1933), pp. 274-80.