FLACCILLA (Aelia Flaccilla Augusta)
Nata in Spagna (Claud., Laus Ser., 69), sposò Teodosio I prima della sua ascesa al trono, dato che i suoi figli Arcadio e Pulcheria nacquero prima del 379. Morì mentre si curava in una stazione termale di Tracia. Il suo corpo fu traslato a Costantinopoli.
Si sa dell'esistenza di una sua statua nella sala delle adunanze del senato in Costantinopoli (Themist., Or., xix, 228 b) e di un'altra a lei eretta ad Antiochia; ma il suo ritratto ci è noto essenzialmente dalle monete ove appare con lineamenti fini morbidamente plastici, naso sottile, mento arrotondato, ricca capigliatura con trecce riportate e cinte da complesso diadema di gemme. Sulla scorta delle monete e per la somiglianza con i ritratti dei figli le è stato attribuito il fine ritratto marmoreo del Museo dell'Arte e dell'Industria ad Amburgo, in cui il volto, di una fragile bellezza spiritualizzata dai tenuissimi passaggi di piani, contrasta con la pesante massa della capigliatura trattata in grandi masse e a cui le trecce girate attorno al capo danno l'aspetto di voluminoso turbante.
Le è stata attribuita anche una statuina da Cipro, ora al Louvre, di creazione orientale in cui, peraltro, l'atonia del volto non corrisponde a quanto ci danno altri ritratti anche se la capigliatura cinta da diadema e con trecce riportate corrisponde a quella di talune monete.
Bibl.: Seeck, in Pauly-Wissowa, VI, 1909, cc. 2431-33, s. v. Flaccilla, n. 3; H. Cohen, Monn. Emp., VIII, 1892, pp. 164-165; C. Albizzati, in Arethuse, V, 1928, p. 163 ss.; id., in Historia, III, 1929, p. 401 ss.; R. Delbrück, Spätantike Kaiserporträts, Berlino 1933, pp. 30, 50, 66, 101, 202 ss., tavv. 23, 99; B. M. Felletti Maj, Contributo alla iconografia del IV sec. d. C. Il ritratto femminile, in La Critica d'Arte, VI (n. s. I), 1941, pp. 83-84, n. 30, tav. XLVIII, 12.