FIUME (Ταρσάτικα, Tharsatica, Tharsatico, Tharsaticum)
Fu chiamato in antico Tarsatica, con diversa ortografia, un luogo della costa liburnica sulla strada che da Aquileia attraverso la Liburnia conduceva a Siscia = Sziszek, nella Pannonia. È incerto se il nome sia celtico o illirico: comunque è probabile che sul colle che ancora oggi conserva il nome di Tersatto sorgesse un castelliere. Invece il centro romano dovette estendersi e ampliarsi a poco a poco sulla spiaggia del mare, sulla riva destra della Fiumara, all'incrocio delle strade provenienti da Trieste e da Aquileia, da Pola e dalla Dalmazia. Plinio lo menziona fra gli altri oppida della Liburnia che in età più o meno antica divennero tutti municipî romani. Due iscrizioni dei Vettidi, dei primi decennî del II sec. d. C., comprovano infatti che Tarsatica era già allora retta da duoviri; un'altra, di un C. Livio Clemente, che fu iscritta alla tribù Sergia: secondo il Degrassi essa fu costituita a municipio già nel I sec. d. C. Sempre nelle iscrizioni sono ricordati i decuriones, un sacerdos Augusti e la divinità certo epicoria di Sentona che ricorre anche ad Albona e a Fianona, altri centri liburnici.
Della città antica rimangono un arco del tardo Impero e notevoli resti della cinta muraria del IV sec. d. C., epoca in cui Tarsatica divenne un caposaldo del vallo delle Alpi.
Bibl.: O. Hirschfeld, C. I. L., III, p. 388 e 1643; Fluss, in Pauly-Wissowa, VI, 1932, c. 2410, s. v. Tharsatica. In particolare: R. Gigante, in Fiume, III, 1925, I, p. 3; A. Degrassi, Le iscrizioni di Tarsatica, in Epigraphica, IV, 1942, p. 190; id., Il confine nord-orientale dell'Italia romana, Berna 1954, p. 101 e passim.