In medicina, abnorme comunicazione canaliforme tra strutture o cavità corporee anatomicamente non collegate, non tendente alla guarigione spontanea. Può conseguire a traumi (f. salivari, delle vie urinarie ecc.), oppure a processi patologici profondi (ascessi, cisti suppurate, empiemi ecc.) o a malformazioni congenite (f. congenite del collo).
In rapporto al tipo di f., la secrezione è costituita da liquido sieroso, purulento, ematico o misto (siero purulento, siero ematico ecc.). La f. può mettere in comunicazione con l’esterno una cavità profonda; altre volte si istituisce tra organi cavitari profondi (f. bronco-esofagea; f. gastro-digiunale; f. digiuno-colica ecc.). La cura della f. è, di solito, chirurgica, e consiste nell’escissione del tramite.
La fistolografia è un’indagine radiologica che consiste nell’iniezione di liquido radiopaco in un tramite fistoloso, allo scopo di accertarne il calibro, la direzione, il decorso, la lunghezza e i rapporti con organi o con cavità patologiche.