FIORENZO di Lorenzo
Pittore nato a Perugia verso il 1440, morto fra il 1522 e il 1525. Firmò due sole opere, una Madonna della Misericordia per l'ospedale di S. Egidio (staccata e guasta, ora nei magazzini della Galleria di Perugia) del 1476; e un'ancona del 1487 già in S. Francesco e ora nella suddetta Galleria. Sono documentati il polittico di S. Maria Nuova (Gall. di Perugia) commessogli nel 1472, ma eseguito fra il 1487 e il 1493, e un affresco con la Crocefissione (1491) per il monastero di Monteluce, il quale ha molto sofferto nel distacco (abside della chiesa di Monteluce).
Il trittico della Confraternita della Giustizia (Gall. di Perugia) è stato sempre ritenuto per il più antico a noi pervenuto, ma è certo posteriore al 1473, essendovi rappresentata S. Mustiola con l'anello della Vergine, rubato in Chiusi e portato a Perugia in detto anno. È opera provinciale di un maestro formatosi nell'ambiente dell'Alunno, del Caporali e del Bonfigli, e che come loro subì l'influenza di B. Gozzoli, ma che ha visto anche il Baldovinetti e il Pollaiolo. Le figure e specialmente le stoffe hanno la plasticità delle terrecotte invetriate, il colore vivace ma crudo, l'esecuzione assai diligente. Segue l'affresco in S. Francesco di Deruta del 1478, con S. Romano e S. Rocco, dove per la prima volta vediamo F. attratto nell'orbita del Perugino. Circa dello stesso tempo è il trittico della Galleria nazionale di Londra il cui pannello centrale è ripreso da quello dipinto per Deruta nel 1456 dall'Alunno, il quale alla sua volta lo aveva imitato da Benozzo. Nell'ancona del 1487 (Galleria di Perugia) sopra la nicchia destinata a ricevere un tintinnabolo, F. dipinse una gentile Madonna entro un tondo accostato da angeli che ricordano quelli del Pinturicchio all'Aracoeli, mentre le pesanti figure di S. Pietro e S. Paolo richiamano alla mente Antoniazzo Romano. Più peruginesco è il polittico di S. Maria Nuova (Gall. di Perugia) eseguito come si è detto fra il 1487 e il 1493, mentre qualche accento ghirlandaiesco si nota nella gaia Adorazione dei Pastori (Gall. di Perugia), dura nei contorni ma piena di grazia. A Fratticiola Selvatica (Gubbio) nella chiesetta delle Grazie affrescò tutta una cappella, sconosciuta agli studiosi. La Madonna del Museo di Boston e quella Salting (Gall. nazionale di Londra) sono ispirate dal Pinturicchio, mentre quella della collezione Jacquemart-André a Parigi e che è forse il suo capolavoro, si accosta al Baldovinetti.
A F. furono attribuiti i famosi otto quadretti con i Miracoli di S. Bernardino e l'Adorazione dei Magi (Gall. di Perugia), ma dei primi ignoriamo gli autori e la seconda è opera giovanile del Perugino. La critica gli assegnò per un certo tempo una parte rilevante nello svolgimento della pittura umbra, ma ora lo ha ricondotto alla sua giusta misura di artista secondario, che riflette il Perugino anziché iniziarlo.
Bibl.: J. Carlyle Graham, The Problem of F. di L., Perugia 1903; S. Weber, F. di L., Strasburgo 1904; W. Bombe, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, Lipsia 1915 (con bibl.); U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1924 (con ampia bibl.); E. de Liphart, Une Madone de F. di L., in Gaz. des beaux-arts, II (1925), pp. 358-60; V. Lasareff, A newly discovered F. di L., in The Burl. Mag., XLVIII (1926), pp. 219-24; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932.