FIOCCO (ant. fr. flocon; fr. gland de soie, nœud; sp. fleco; ted. Schleife; ingl. puff)
Per "fiocco" s'intende anche "nappa" di fili di seta o di lana. Il fiocco, che è stato una delle prime forme di guarnizione, si ritrova negli antichi costumi indiani e cinesi, presso gli Egizî e nelle ricchissime vesti bizantine. Dal sec. XIV al XVI i fiocchi e le nappe assumono grande importanza nei costumi, nelle acconciature e nella decorazione. Nel '600 questa moda arriva al suo massimo. In Francia verso il 1660 i fiocchi diventano, nell'abbigliamento, nelle uniformi militari, nella decorazione, l'elemento indispensabile; anche nel '700 la moda continua, ma senza le precedenti esagerazioni. Sono piccoli fiocchi di nastri o ciuffi di passamanteria di varî colori, sempre bene armonizzati. Il motivo del fiocco si ritrova anche nei gioielli. La Rivoluzione e l'Impero aboliscono le infiocchettature del '700, continuando però a usare la nappa d'oro e d'argento. Il fiocco si ritrova sempre, più o meno stilizzato, nel costume e nella decorazione. Dai primi del 1800 le vesti sono guarnite di nodi di nastro che ingrandiscono di anno in anno con gli abiti stessi fino al 1834, quando i fiocchi tornano a trionfare, arrivando poi al massimo splendore nel 1865. Nel 1870, con le nuove fogge di vesti a cortinaggi e a rigonfî, il fiocco trova un'infinità di adattamenti come guarnizione; a scopo ornamentale lo si adopera non poco anche oggi, mentre come parte della veste esso trova la sue principali applicazioni nell'abbigliamento giovanile e nelle uniformi.
Bibl.: H. Havard, Dictionnaire de l'ameublement et de la décoration, Parigi 1890, p. 999; R. Racinet, L'ornement polychrome, Parigi s. a.; A. Erman, La religione egizia, Bergamo 1908; C. Piton, Le costume civil en France, Parigi s. a., pp. 206, 228.