finestra (Fenestra)
Nel senso proprio, con l'usuale riferimento architettonico, il termine appare in Vn XXXV 2 Allora vidi una gentile donna giovane e bella molto la quale da una finestra mi riguardava, e nell'exemplum fictum di Cv I XII 1 Se manifestamente per le finestre d'una casa uscisse fiamma di fuoco...
Figurato in Cv III VIII 10 di nulla di queste [passioni] puote l'anima essere passionata che a la finestra de li occhi non vegna la sembianza, ove si ritrova l'antico ‛ topos ' degli occhi come specchio dell'anima peccaminosa (per cui cfr. ad es. Iob. 24, 15; Ps. 6, 8; Ecli. 26, 12, e Alb. Magno Animal. I II 3 " In oculis autem principaliter consistit omnis perfectio physionomiae. Dixit enim Palaemon oculos esse tamquam fores animae, et animam emicare per oculos et solam oculorum dispositionem esse aditum per quem animus introspici possit "). Significato metaforico anche in if XIII 102 Surge [l'anima] in vermena e in pianta silvestra: / l'Arpie, pascendo poi de le sue foglie, fanno dolore, e al dolor fenestra, ove il termine designa l'" apertura dove escono il pianto ed i guai " (Scartazzini) dei suicidi trasmutati in alberi; poiché " rompendo e schiantando l'Arpie le foglie di queste piante fanno dolore all'anime religate in quelle piante, come le tanaglie fanno a' corpi: e perciocché queste anime sono tutte intorniate e chiuse dalla corteccia dell'albero loro, e però d'alcuna parte spirar non possono, a tor via il dubbio da qual parte esse mandin fuori l'angoscia la qual per lo dolor sentono, e che l'autore aveva udita senza vedere chi se la facesse, detto che queste Arpie troncandole ‛ fanno il dolore ', dice che esse similmente, con le rotture dello schiantare, fanno ‛ ed al dolor finestra ' " (Boccaccio).