fine vita
loc. s.le m. Fase finale della vita umana.
• Bizzarro, deludente e rischioso argomentare che si somma all’altrettanto pericolosa scelta di campo che l’ha indotto a osteggiare una legge ‒ quella sul «fine vita», approvata in prima lettura al Senato e ferma alla Camera ‒ tesa a scongiurare la surrettizia e anti-umana introduzione di pratiche eutanasiche nel nostro ordinamento. (Marco Tarquinio, Avvenire, 9 novembre 2010, p. 35, Forum) • Il testamento biologico torna ad infiammare il dibattito politico con maggioranza e opposizione che si dividono in maniera trasversale. E la battaglia non è solo tra credenti e non credenti visto che, anche tra i cattolici dei due schieramenti, c’è chi comincia ad avere qualche perplessità sulla necessità di una legge sul fine vita. (Nic[ola] Imb[erti], Tempo, 3 marzo 2011, p. 5, Primo Piano) • nel frattempo la legge sul «fine vita» è sepolta sotto montagne di carte e di progetti, rimpallata tra Commissioni della Camera e del Senato, sostanzialmente accantonata, sospesa, umiliata, rimandata sine die. (Pierluigi Battista, Corriere della sera, 28 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal s. m. fine e dal s. f. vita, ricalcando l’espressione ingl. life’s end.
- Già attestato nella Stampa del 17 aprile 1998, TorinoSette, p. 36 (Massimo Boccaletti).