FIM (Fondo per il finanziamento dell'Industria Meccanica)
È stato costituito nel 1947, con lo scopo di facilitare alle imprese industriali del settore meccanico la loro liquidità finanziaria e l'ordinato svolgimento e incremento della produzione, anche ai fini dell'occupazione operaia e dell'esportazione. Le disponibilità necessarie al conseguimento degli scopi del Fondo sono fornite dallo stato con uno stanziamento di 55 miliardi di lire, di cui 5 miliardi versati immediatamente e gli altri 50 miliardi da versarsi in 20 annualità di 2,5 miliardi ciascuna, che possono essere scontate dalla Cassa depositi e prestiti e dagli enti esercenti il credito, le assicurazioni e la previdenza.
Il Fondo può compiere operazioni di finanziamento con garanzia reale e persoriale a favore di imprese meccaniche: contro cessione di crediti derivanti da esportazioni; sottoscrivendo o acquistando azioni o obbligazioni convertibili in azioni da esse emesse; rilevando le loro partecipazioni in altre imprese. L'esecuzione delle operazioni deliberate dal comitato di gestione del Fondo è delegata all'Istituto mobiliare italiano (v. imi, in questa App.), il cui direttore generale esercita le funzioni di segretario del comitato. Qualora si verifichino gravi inadempienze da parte delle imprese assistite, il Ministero del tesoro può sostituire la normale amministrazione con un commissario. In caso di concordato o di liquidazione si segue la procedura più semplice e sollecita, prevista dalla legge bancaria per le aziende di credito. Fino al 31 marzo 1948, il FIM ha accordato finanziamenti per 35,8 miliardi.