FILOSTORGIO (Φιλοσόργιος)
Storico della Chiesa, nato circa il 368 a Borisso in Cappadocia, morto circa il 439. Fu amico di Eunomio e appartenne quindi all'ala estrema del partito ariano (v. anomei). Si recò ventenne a Costantinopoli, dove acquistò una vasta cultura e dove passò la maggior parte della vita. La sua storia ecclesiastica, continuazione di quella di Eusebio, giunge fino al 425 e dovette essere compiuta prima del 433. È essenzialmente un'opera ispirata da passione di parte, tanto che Fozio la giudica non storia, ma piuttosto "encomio degli eretici, nuda accusa e riprensione degli ortodossi". Anche la condotta dei sovrani è giudicata dal punto di vista del loro atteggiamento verso gli eunomiani. Ma, oltre che apologista della sua setta, F. è un difensore del cristianesimo contro i pagani, che alla nuova religione attribuiscono le disgrazie dell'Impero: in esse egli scorge piuttosto il verificarsi di profezie apocalittiche. F. disponeva di ottime fonti, specialmente di parte ariana; e questo rende più spiacevole la perdita della sua opera, di cui possediamo solo frammenti, e che possiamo ricostruire attraverso le notizie (Bibl., c. 40) e un'epitome di Fozio, una Passione del martire Antemio redatta nel sec. IX da Giovanni di Rodi, e altre fonti, raccolte nell'edizione critica di J. Bidez (in Die Griechische Christliche Schriftsteller, XXI, Lipsia 1913). Perduti sono anche un Encomio di Eunomio e un'Apologia del cristianesimo, contro Porfirio.
Bibl.: J. Bidez, Introduzione all'edizione citata; O. Stählin, in W. von Christ, Geschichte der griech. Liter., 6ª ed., II, 2, Monaco 1924, p. 1433 seg.; O. Bardenhewer, Geschichte d. altkirchl. Liter., IV, 2ª ed., Friburgo in B. 1924, p. 132 segg.