FILOMELIO (Φιλομήλιον, Philomelium)
Città della Frigia Paroreios. È probabile fosse fondata dai re di Pergamo: negli ultimi secoli avanti l'era volgare, e durante l'Impero, godette di una certa importanza soprattutto per il fatto di essere posta sopra la grande strada che da Efeso portava alle Porte di Cilicia, e di qui alle valli dell'Eufrate e del Tigri. Vi passò Cicerone nel 51 a. C., andando governatore in Cilicia, e vi amministrò la giustizia, essendo la città sede di conventus: sembra infatti che essa appartenesse in questo tempo alla provincia di Cilicia anziché a quella di Asia, della quale aveva prima fatto parte e nella quale tornò sotto l'Impero; più tardi fu compresa nella Pisidia. Coniò monete nel sec. II a. C., e in età imperiale, da Tiberio a Traiano Decio; in età cristiana fu sede di vescovado.
Il nome di Filomelio ricorre frequentemente durante le guerre fra imperatori bizantini e sultani d'Iconio: uno di questi, sulla fine del secolo XII, stabilì nelle vicinanze di essa un nucleo di prigionieri cristiani. La posizione della città è identificata con quasi certezza ad Akşehir.
Bibl.:Th. Mommsen-J. Marquardt, Organisation de l'Empire romain, II, Parigi 1892, p. 250 seg.; W. M. Ramsay, Cities and Bishoprics of Phrygia, Oxford 1895; id., Historical Geography of Asia Minor, Londra 1890 ecc.