filo-leghista
(filo leghista), agg. Chi si mostra favorevole alle scelte politiche della Lega.
• Le anime belle si stropicciano le vesti: che orrore, la mia faccia in un film filo-leghista! Perché, non sapevano? Renzo Martinelli ha un certo curriculum, Rutger Hauer una certa esperienza, la dolce Cécile Cassel forse meno, ma forse ciurla nel manico, come forse pure Hauer. Agli artisti si perdona tutto, troppo, ma qui l’ignoranza non ha scuse (Paolo Bracalini, Giornale, 2 ottobre 2009, p. 1, Prima pagina) • Certo con un Pdl alfanizzato ‒ che solo oggi per bocca del giovane segretario urla al governo lavoro, lavoro, lavoro ‒, ancora filo leghista, [...] sarà difficile il dialogo sia per il Pd sia per il probabile nascente Nuovo Polo. (Arnaldo Sciarelli, Europa, 16 marzo 2012, p. 7, Commenti) • Renato Brunetta, pari-grado di Paolo Romani alla Camera ma su una linea non filo-leghista e non trattativista con il Pd al contrario del collega capo dei senatori, entrando nel pomeriggio al Premio Carli, nella Sala della Regina a Montecitorio, sprizza felicità da tutti i pori al fianco della moglie Titti: «Ha vinto la linea Brunetta! Ma chi poteva credere che un genio come [Silvio] Berlusconi si sarebbe venduto a [Matteo] Salvini?». (Messaggero, 12 maggio 2017, p. 5, Primo Piano).
- Composto dal confisso filo- aggiunto all’agg. leghista.
- Già attestato nel Corriere della sera del 3 marzo 1992, p. 19 (C. L.).