FILIPPO V il Lungo, re di Francia
Il 5 giugno 1316 si spegneva a Vincennes Luigi X, figlio e successore di Filippo il Bello (v.), lasciando solo una figlia, Giovanna, nata dal suo primo matrimonio con Margherita di Borgogna, e la seconda moglie Clemenza d'Ungheria incinta. La regina, qualche mese dopo, partorì un bambino che morì quasi subito. Si presentò allora difficile il problema della successione, poiché si trovavano in competizione con Giovanna i fratelli del morto re, soprattutto il reggente F. conte di Poitiers, che nato nel 1294, era il secondogenito di Filippo il Bello. Il diritto francese era muto su questo punto. F., approfittando della sua situazione privilegiata, decise d'impadronirsi del trono con un colpo di testa, e senza incontrare serî ostacoli, si fece incoronare re a Reims nel gennaio del 1317. L'assemblea che un mese dopo si riunì a Parigi, e a cui partecipavano i rappresentanti dei tre Stati, approvò il fatto compiuto; la Francia sentiva veramente il bisogno di sollevarsi dallo stato di disordine e di debolezza in cui era caduta dopo il regno di Luigi X. F. s'urtò dapprima con le leghe provinciali di nobili, specie con quelle di Borgogna e della Champagne, costituitesi tre anni prima; ma si venne alla conciliazione col matrimonio tra il duca di Borgogna e una figlia di F. (1318): poco dopo le leghe si sciolsero. F. si mostrò prudente e pacifico nelle sue relazioni con gli stati vicini; nel 1320 concluse un accordo con Edoardo II d'Inghilterra; cercò sempre di essere in buona armonia con Ludovico il Bavaro; nell'eterno contrasto coi Fiamminghi fece diverse concessioni e acconsentì all'arbitrato di papa Giovanni XXII. Solamente acconsentì alla spedizione del cugino di Valois (il futuro Filippo VI) in Lombardia nel 1320; spedizione che si sciolse prima d'avere concluso qualcosa. In complesso, il regno di F. appare buono, migliore sempre del precedente; ma il re morì troppo presto (1322) per condurre a termine opere e imprese veramente notevoli.
Bibl.: P. Lehuger, Hist de Philippe le Long, roi de France, Parigi 1896; Ch.-V. Langlois, Saint Louis, Philippe le Bel, Les derniers Capétiens directs, in E. Laviesse, Hist. de France, III, ii, Parigi 1901.