Melantone, Filippo
Umanista e riformatore tedesco (Bretten, Basso Palatinato, 1497-Wittenberg 1560). Nel 1509 fu all’università di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga dove divenne magister artium e si dedicò allo studio dei classici, soprattutto di Aristotele. Passato a Wittenberg (1518), conobbe M. Lutero: in lui M. vide il restauratore della pura fede evangelica e l’iniziatore di una riforma da tempo attesa. Ne divenne quindi il collaboratore più stretto e dotto, elaborando la prima opera teologica del luteranesimo (Loci communes rerum theologicarum seu Hypotyposes theologiae, 1521), pur continuando a sostenere la necessità di una conciliazione con Roma. Fu il più importante dei redattori della Confessione augustana, prima grande professione di fede dei seguaci della Riforma, letta davanti all’imperatore e ai principi dell’impero il 25 giugno 1530. In essa M. e i teologi di Wittenberg si sforzarono di mettere in luce gli elementi di intesa con i cattolici e l’ortodossia delle tesi luterane, ma senza successo. Nel quadro della Riforma luterana M. si preoccupò di sviluppare una serie di posizioni teoriche, collegate per molti versi alla filosofia aristotelica, ma che corrispondessero più adeguatamente alle nuove tesi enunciate da Lutero in campo teologico e dogmatico. L’attaccamento alla cultura umanistica (anche in parziale disaccordo con Lutero), il desiderio di un autentico evangelismo, l’equilibrio fra posizioni dottrinali diverse fanno di M. una delle più importanti figure della cultura tedesca.