FILIPPO III l'Ardito, re di Francia
Nato il 3 aprile 1245, salì al trono il 25 agosto 1270 alla morte del padre Luigi IX a Tunisi. Pur essendo fondamentalmente buono e onesto, non aveva né l'intelligenza né il carattere del padre; fu dominato da familiari e da cortigiani, e troppo spesso lasciò che la Francia seguisse una politica non consona ai suoi veri interessi. Mortagli la prima moglie, Isabella d'Aragona, durante il viaggio di ritorno da Tunisi (la sua tomba si può vedere ancor oggi nella cattedrale di Cosenza), sposò Maria di Brabante (1274), donna che ebbe parte assai attiva negli intrighi di corte. Poiché adesso è appunto la corte che, a differenza di quanto era avvenuto sotto il regno di Luigi IX, acquista la preponderanza nella direzione della politica francese. Dopo la scomparsa del favorito Pietro de la Brosse, giustiziato nel 1278, il quale aveva esercitato il più grande influsso sull'animo del re, alla corte francese potevano distinguersi due grandi correnti in contrasto fra loro: al partito sostenitore di Carlo d'Angiò, che faceva capo alla regina Maria, si opponeva quello favorevole agl'Inglesi, ispirato dalla regina madre Margherita di Provenza, figlia di quel Raimondo Berengario ricordato da Dante (Par., VI, 134) e nemica della casa d'Angiò. Il primo partito fu quello che prevalse e condusse alla rottura col regno d'Aragona, proprio quando la Francia più aveva bisogno d'appoggiarsi a esso nella sua lotta contro la Castiglia. Difatti nel 1276 la tensione tra Francia e Castiglia, a causa soprattutto della successione al regno di Navarra, era diventata assai acuta: ma F. dovette limitarsi a fare un'innocua dimostrazione militare fino ai Pirenei, mancandogli l'aiuto aragonese. Sette anni più tardi, eliminato il pericolo di Castiglia per le discordie interne di questo regno, il papa Martino IV, ispirato da Carlo d'Angiò che si era visto privare della Sicilia, proclamò la deposizione di Pietro III d'Aragona e invitò Filippo a impadronirsi del regno. Il re, udito il consiglio delle due assemblee di Bourges e di Parigi, accettò l'offerta e si preparò all'impresa (1285), la quale però terminò disastrosamente per la sconfitta subita dalla flotta francese a Las Formiguas a opera di Ruggero di Lauria. Durante la ritirata F. morì (5 ottobre 1285).
Le relazioni con l'Inghilterra furono abbastanza amichevoli: nel 1279 F. III ed Edoardo I (ch'erano figli di due sorelle, Eleonora e Margherita di Provenza) conclusero in Amiens un trattato in cui il re di Francia si obbligava a cedere l'Agenais, territorio che faceva parte dei domini del defunto conte di Poitiers; con ciò si veniva a dare esecuzione a uno degli articoli più importanti del patto del 1259 firmato da Luigi IX e da Enrico III. Altra cessione fatta da F. III fu quella del Contado Venassino alla Santa Sede, la quale lo aveva reclamato fin dalla crociata contro gli Albigesi. F. III lo offrì al papa Gregorio X, allorché questi si recò a Lione a presiedere il grande concilio del 1274. La cordialità e la generosità di F. verso il papa si spiegano, oltre che per ragioni di devozione e di politica generale, per il fatto che il re ne sperava forse un appoggio per la sua candidatura all'Impero. Ma l'elezione di Rodolfo d'Asburgo (1273) rese vane le sue speranze e quelle di Carlo d'Angiò, ideatore del progetto.
Bibl.: Ch.-V. Langlois, Le règne de Philippe III le Hardi,, Parigi 1887; id., Saint Louis, Philippe le Bel. Les derniers Capétiens directs, in E. Lavisse, Histoire de France, Parigi 1901.