GRANDI, Filippo
Nacque a Piacenza nel settembre 1792 da Luigi e da Gaetana Biaggi. Cresciuto in ambiente umile, fu istruito grazie a sussidi, si laureò in giurisprudenza a Parma nel 1816 e si dedicò alla professione forense aprendo a Piacenza nel 1818 uno studio legale che divenne ben presto uno dei più affermati della città. La sua preparazione nel campo del diritto gli valse nel maggio 1844 la nomina a professore di procedura civile alla Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Piacenza. Consacrò tutta la sua attività all'insegnamento e all'amministrazione pubblica (nel 1821 era stato nominato pretore supplementare per il Cantone Nord), si adoperò per emancipare l'istruzione dei giovani dai monasteri e dai conventi creando e curando personalmente istituti di istruzione laici. Rimasto appartato dalla vita pubblica e dedicatosi all'attività professionale, nell'aprile 1848 il G. fu chiamato dal governo provvisorio presieduto da P. Gioia a far parte di una consulta incaricata di dare parere sugli affari di giurisdizione amministrativa e per redigere un progetto di legge municipale. Nel giugno 1848, dopo la dedizione di Piacenza al Regno di Sardegna, fu eletto nel corso della I legislatura deputato di Monticelli al Parlamento subalpino, ma poco dopo rinunciò al mandato e fu sostituito con le elezioni suppletive del 10 ott. 1848 da G. Berchet. Animato da sentimenti liberali, fu tra quei docenti che nel settembre 1849, dopo il ritorno di Carlo III di Borbone nel Ducato, furono sospesi dall'insegnamento; reintegrato nel novembre con stipendio ridotto, continuò a ricoprire la cattedra fino alla soppressione dei corsi universitari nel 1859.
Dopo l'Unità il G. ricoprì numerosi incarichi pubblici. Fu membro del Consiglio comunale dal settembre 1859 al giugno 1866 e, quando il 18 marzo 1860 si costituì l'amministrazione provinciale, fu chiamato a presiederla già dalla prima seduta del Consiglio, il 21 marzo 1860; ricoprì la carica fino al 1862 (e fino al 1872 tenne il posto di consigliere), impegnandosi durante il mandato affinché i beni provenienti dalla soppressione delle corporazioni religiose fossero incamerati dalla Provincia. Intervenendo sull'applicazione della legge Casati, nella seduta consiliare del 21 nov. 1860 presentò una relazione in cui deprecava la scarsa attenzione riservata dal legislatore all'istruzione tecnica e insisteva sulla necessità della creazione di un istituto tecnico a Piacenza. Esponente di primo piano dei liberali moderati, nelle elezioni per l'VIII legislatura (febbraio 1861) il G. fu eletto in rappresentanza di Piacenza; schieratosi fra le file dei ministeriali, votò contro l'abolizione della pena di morte e prese parte alla revisione del codice di procedura civile del 1865, pubblicando in seguito un testo di Osservazioni sul nuovo codice di procedura civile (Torino 1865). Sconfitto successivamente nelle elezioni dell'ottobre 1865, mantenne però un forte interesse per i problemi educativi e si adoperò per la fondazione del collegio Morigi di cui fu nominato presidente nel 1868, come in precedenza lo era stato presso il collegio femminile S. Agostino e gli Ospizi civili.
Insignito della commenda della Corona d'Italia, morì a Piacenza il 20 nov. 1877.
Fonti e Bibl.: Oltre quelle edite, il G. ha lasciato varie opere inedite, fra cui un corso istituzionale di procedura civile. Notizie sulla sua attività pubblica si ricavano da F. Giarelli, Storia di Piacenza. Dalle origini ai nostri giorni, II, Piacenza 1889, pp. 291, 331, 458; S. Fermi, Un nuovo documento circa la soppressione dell'Università piacentina, in Boll. stor. piacentino, XI (1916), pp. 130, 133; S. Fermi - F. Picco, L'opera di Pietro Gioia per Piacenza e per l'Italia, Piacenza 1920, pp. 91, 109, 126; E. Ottolenghi, Giovanni Berchet deputato di Monticelli d'Ongina e di Bardi nel 1848-49, in Soc. naz. per la storia del Risorg. italiano - Comitato emiliano-romagnolo, Saggi e documenti di storia del Risorgimento italiano, I, Bologna 1932, p. 95; C. Di Palma, Piacenza durante gli avvenimenti del 1848-49, Roma 1932, pp. 89, 196, 311 s., 363. Alcuni dati biografici in G. Negri, F. G., in Istituto fascista di cultura - Piacenza, La Strenna dell'anno XV, Piacenza 1936, pp. 62-64; E. Ottolenghi, Ricordi piacentini del Risorgimento (1848-49), Piacenza 1941, pp. IX, XXI s.; E. Nasalli Rocca, Atteggiamenti politici dei Ducati emiliani e della città primogenita nel '48, Piacenza 1948, p. 27; E. Nasalli Rocca - C. Sforza Fogliani, Piacenza 1859, Piacenza 1959, pp. 12, 68; La provincia di Piacenza ha compiuto cento anni (18 marzo 1860 - 18 marzo 1960), a cura di G. Solmi, Piacenza 1960, pp. 21 s., 25; C. Sforza Fogliani, Quattro deputati piacentini al primo Parlamento nazionale, in La Libertà, 27 genn. 1961; G. Berti, Ideologie politiche e sociali negli ex Ducati di Parma e Piacenza durante il primo decennio dell'Unità italiana (1860-1870), in Arch. stor. per le provincie parmensi, XIII (1961), pp. 122, 125, 140; G. Forlini, L'istruzione pubblica in Piacenza dal 1848-1859, in Studi parmensi, IX (1961), pp. 175, 180; E. Nasalli Rocca - C. Sforza Fogliani, Piacenza 1860-1861, Piacenza 1961, pp. 12-14, 42, 60, 64, 68, 77, 81 s.; G. Berti, Trasformazioni interne della società parmense-piacentina dal 1860 al 1900. Appunti e note, Piacenza 1972, pp. 13, 16, 18, 32, 40, 51; P. Marchettini, F. G.piacentino esemplare, in La Libertà, 2 genn. 1978; Venticinque anni di vita piacentina (1859-1883) giorno per giorno, a cura di C. Sforza Fogliani - S. Maggi - M.A. De Micheli, Piacenza 1983, ad indicem. Cfr. inoltre T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Terni 1890, p. 533; L. Mensi, Diz. biogr. piacentino, Piacenza 1899, p. 217; A. Malatesta, Ministri, deputati, senatori dal 1848 al 1922, II, Roma 1941, p. 53; Nuovo diz. biogr. piacentino (1860-1960), Piacenza 1987, p. 140 (G. Mischi).