COLINI (Collini), Filippo
Nacque a Roma il 21 ottobre del 1811 da Andrea, impiegato alle Finanze, e da Caterina Mayer. Ad otto anni divenne cantore al Collegio Romano, compiendo gli studi musicali con F. Caraccini e C. Angiolini, allievo del Cimarosa. Si esibì per la prima volta come solista in un saggio all'Accademia filarmonica romana nel dicembre 1831, e l'anno seguente si iscrisse a questa istituzione, dove esercitò molta della sua attività partecipando a diversi saggi e spettacoli di cui uno dei più importanti fu la rappresentazione della prima esecuzione in Italia del Guglielmo Tell di Rossini nel maggio 1835 (la Filarmonica riuscì ad avere il permesso del governatore facendo opportune modifiche all'opera volute dalla censura e senza che il libretto apparisse nel programma). Furono eseguiti vari brani dell'opera e il C. si esibì nel ruolo del protagonista. Nel gennaio dello stesso anno iniziò la sua prestigiosa carriera a Fabriano con il debutto in teatro dell'opera Aureliano in Palmira di Rossini ed il Furioso nell'isola di San Domingo di Donizetti, e al teatro Alfieri di Firenze a fianco di Carolina Ungher nella Straniera di Bellini. Nel febbraio 1836 replicò il Furioso al teatro Valle di Roma e nel 1838 fu a Trieste dove interpretò la Cenerentola di Rossini. Nel 1840 riscosse un grande successo nell'opera Torquato Tasso di Donizetti al teatro S. Carlo di Napoli. A fianco di Clara Novello partecipò a Genova alla prima dell'opera Virginia di A. Nini "dove agisce da vero artista" (Gazz. priv. di Venezia, 2 marzo 1843, p. 200).
Nell'aprile dello stesso anno al teatro Ducale di Parma ottenne uno strepitoso successo nel Nabucco a fianco di Giuseppina Strepponi. Sempre nel 1843figurò nel cartellone degli spettacoli della Fiera di Padova come primo basso assoluto: nel giugno al teatro Nuovo replicò il Nabucco ottenendo molti consensi in tutte le repliche (Gazz. priv. di Venezia, 17 giugno 1843, p. 525). Nell'agosto dello stesso anno, nello stesso teatro interpretò a fianco di L. Salvi il Reggente di S. Mercadante, dove, sebbene la tessitura della parte non fosse adatta alla sua voce, superò "ogni difficoltà con la sua arte" (ibid., 3 ag. 1843, p. 702). Il 5 ottobre chiuse le rappresentazioni al teatro del Giglio di Lucca con I Lombardi alla prima crociata di Verdi, a fianco di E. Frezzolini e di A. Poggi, opera che replicò nello stesso mese al teatro alla Pergola di Firenze. Nel marzo del 1844 fu al teatro alla Scala a fianco di E. Tadolini nella Linda di Chamounix, di Donizetti, opera nuova che fu accolta festosamente dal pubblico a tutte le repliche. Nello stesso mese partecipò alla nuova opera Cornelio Bentivoglio del compositore polacco Franciszek Mirecki, che cadde alla prima rappresentazione malgrado la bravura degli interpreti. Nell'aprile dello stesso anno fu al teatro Argentina di Roma impegnato in varie opere: partecipò alla prima rappresentazione di Luisa di Francia di Fabio Campana (ove interpretò il ruolo di Luigi XIV a fianco di Carlotta Gruitz), e apparve poi nel Torquato Tasso di Donizetti, e nell'Ernani di Verdi.
Nel dicembre fudi nuovo alla Scala per la stagione di carnevale e quaresima che si aprì il 26 dic. 1844con una ripresa dei Lombardi. Nel gennaio 1845 fu tra gli interpreti della Rosvina de la Forest di Vincenzo Battista che ebbe esito mediocre, poi il 15febbraio a fianco della Frezzolini e del Poggi interpretò la parte di Giacomo nella prima della Giovanna d'Arco, parte che Verdi aveva scritto appositamente per lui: il C. "eseguì l'aria del primo atto con molta passione sì che si ebbe dal maestro segni di pieno aggradimento" (Gazz. mus. di Milano, 16 febbr. 1845, p. 199). L'opera, che fu replicata diciassette volte, non ebbe un successo pari alle precedenti opere di Verdi. Per il C. ebbe frattanto inizio l'attività all'estero, e nel '45partecipò alla stagione dell'opera italiana al Kärntnerthortheater di Vienna, a fianco della Tadolini e G. Fraschini, dove tra l'altro interpretò ILombardi ed Ernani di Verdi, Maria di Rohan e Don Pasquale di Donizetti, ottenendo sempre il consenso del pubblico. Nell'ottobre del '45si recò a Pietroburgo dove riaprì la stagione del Teatro Italiano con Ernani a fianco di T. De Giuli Borsi e C. Guasco. Il successo riportato fu tale che il C. ricevette in dono dallo zar un anello di brillanti. Nella stagione primaverile del 1847ritornò a Vienna "sospirato ed atteso come un amico del cuore" (Strennateatr., 1847, p. 175), nelle opere: Estella,Ernani,Don Pasquale, dove si distinse sia nei ruoli seri sia in quelli buffi riscuotendo sempre la stima del pubblico e della critica. Sempre nella stessa stagione tornò a Padova al teatro Nuovo nel Macbeth di Verdi a fianco di M. A. Barbieri Nini: i loro duetti vennero replicati costantemente ad ogni rappresentazione. Nella stagione '47-'48 fu di nuovo a Pietroburgo a fianco della Frezzolini nei Lombardi. Poi il 30nov. del 1848 al teatro S. Carlo di Napoli nella prima esecuzione italiana del Poliuto di Donizetti ove interpretò il ruolo di Severo.
La stagione 1848-49 lo vide al teatro Argentina a fianco della De Giuli Borsi e di S. Malvezzi nella Lucia di Lammermoor e nel Macbeth e il 27 genn. 1849nella parte di Rolando nella prima rappresentazione della Battaglia di Legnano, di cui Verdi curò personalmente le prove. L'ultimo atto furipetuto due volte ad ogni rappresentazione, e l'opera, che fu rappresentata dopo quindici giorni dalla proclamazione della Repubblica romana, ebbe molto successo, tanto che alla seconda rappresentazione Verdi con tutti gli interpreti furono portati in carrozza a piazza di Spagna a suon di banda e con torce (Rinaldi). Nell'aprile 1850sempre all'Argentina interpretò Luisa Miller,I Lombardi, ed il Macbeth, ottenendo ancora molto successo ad ogni replica. Nell'ottobre fu al teatro Grande di Trieste ancora nella Luisa Miller a fianco di M. Gazzaniga e del Fraschini con i quali in novembre partecipò alla prima esecuzione dello Stiffelio di Verdi, nella parte di Stankar. Nel gennaio del '51 fu di nuovo al Théâtre-Italien di Parigi nella Linda di Chamounix e Lucrezia Borgia di Donizetti, con H. Sontag ed E. Calzolari. Dopo aver interpretato nel febbraio la parte di Prospero nella Tempesta di Halévy, nel luglio fu al teatro Rossini di Livorno nel Bondelmonte di G. Pacini (che tra l'altro compose per lui l'opera Nicolò de Lapi) e poi a Lucca nella Luisa Miller; e nell'ottobre dello stesso 1851 al Comunale di Bologna con il Fraschini dove alla presenza di Verdi interpretò la Luisa Miller ed il Poliuto di Donizetti; mentre in novembre partecipò alla prima della Vestale di Mercadante. Con la stessa compagnia di canto nel dicembre aprì al teatro Apollo di Roma la stagione con lo Stiffelio di Verdi, presentata con il titolo di Guglielmo Wellingrode ottenendo sempre molti applausi e chiamate (IlPirata, 4 genn. 1852, p. 215) e partecipò anche alla prima esecuzione romana di Maria Padilla di Donizetti. Nell'agosto del 1852 all'Argentina di Roma il C. prese parte ad un ciclo oratoriale di Pietro Raimondi, Giuseppe, composto da tre oratori: Putifar,Giuseppe e Giacobbe.
Per tutta la stagione 1852-53 il C. si esibì al teatro Carolino di Palermo a fianco di N. Ivanoff con cui interpretò: Luisa Miller,Maria d'Inghilterra, di G. B. Ferrari, e I Puritani, ottenendo sempre ottime critiche. In marzo interpretò magistralmente Rigoletto e nell'aprile La sposa d'Abido di A. Fell. Nel dicembre del 1854 fu al teatro Carlo Felice di Genova a fianco della Bendazzi nel Nabucco; nello stesso teatro nel gennaio 1855 apparve nella Traviata e in febbraio nella Vestale di Spontini. Forse nel maggio dello stesso anno all'Argentina di Roma cantò nella Luisa Miller a fianco di M. Brambilla (secondo il Rinaldi, ma nello Scaramuccia, del 19 maggio '55, non è menzionato fra gli artisti che presero parte all'esecuzione). Da questo momento la sua attività cominciò a diradarsi, e, nello Scaramuccia del 28 marzo '57, apparve nelle "disponibilità", libero da impegni. Si esibì ancora in concerti privati: tra l'altro a palazzo Lancellotti a fianco di Teresa Rosati nel giugno del'61 (Eptacordo, 28 giugno 1861, p. 18), poi nel 1859-60 fu presidente della musica all'Accademia filarmonica di Roma, con il compito di preparare i vari saggi e concerti. Tra le sue ultime apparizioni in pubblico lo troviamo al teatro alla Pergola di Firenze in novembre e in dicembre del 1862 a fianco di Angelica Moro, e con i coniugi Tiberini con cui interpretò I Puritani (Eptacordo, 10 dic. 1862, p. 4). Venne scritturato poi al teatro Regio di Torino, dove in gennaio a fianco della Boschetti apparve nei Masnadieri di Verdi, e in febbraio nella Jone di E. Petrella, ove riscosse sempre molto successo. Forse l'ultima sua esibizione fu nella Norma: l'Eptacordo del 13 maggio 1863 annunciò laconicamente la sua morte avvenuta dopo brevissima malattia a Roma.
Ottimo interprete verdiano e considerato insuperabile nel repertorio donizettiano, ebbe "voce sonora e robusta, modo di dire ampio e nobile, azione intelligente che gli assegnarono un posto eminente fra i suoi contemporanei" (Monaldi); si distinse inoltre per l'abilità di esecuzione nelle partiture, la dolcezza nell'emissione e lo stile elegante e sempre controllato che gli consentivano di ottenere effetti di particolare morbidezza e ineguagliabile suggestione emotiva. Talora impacciato nella recitazione e non privo di una certa enfasi, seppe tuttavia riscattare questi difetti con la chiarezza della sillabazione, l'eleganza del fraseggio e l'ammirevole fluidità della vocalizzazione.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Eptacordo. Giornale di musica drammatica (Roma), 13 maggio 1863; notizie in Allgemeine musikalische Zeitung, XXXV (1833), p. 669; XXXVIII (1836), pp. 177, 320 s., 664; XXXIX (1837), p. 369; XL (1838), pp. 143, 359 s., 598, 822; XLI (1839), pp. 112, 628; XLII (1840), pp. 202, 473, 894; XLIII (1841), pp. 68, 347, 669, 987 s.; XLIV (1842), pp. 239, 811, 1006; XLV (1843), pp. 332, 446, 914, 949; XLVII (1845), pp. 188, 460, 862; XLVIII (1846), p. 89; XLIX (1847), pp. 430 s.; L (1848), pp. 8 s.; Gazzetta privilegiata di Venezia, 2 marzo 1843, p. 200; 17 giugno 1843, p. 525; 3 agosto 1843, p. 702; 27 apr. 1843, p. 384; 8 giugno 1843, p. 520; Strenna teatrale ital., Milano 1844, p. 250; ibid. 1847, p. 175; ibid. 1848, p. 256; Gazz. musicale di Milano, 16 febbr. 1845, p. 199; 8 ag. 1852, n. 33; Il Pirata (Milano), 2 giugno 1846, p. 407; 5 luglio 1846, p. 4; 20 ott. 1846, p. 133; 27 ott. 1846, p. 142; 12 luglio 1847, p. 20; 18ag. 1847, p. 83; 12 luglio 1851, p. 16; 29 nov. 1851, p. 175; 4genn. 18, 52, p. 21; 14 ott. 1852, p. 123; 10 apr. 1853, p. 527; Lo Scaramuccia (Firenze), 2 genn. 1855; 19 maggio 1855; 28 marzo 1857; Eptacordo. Giornale di musica drammatica (Roma), 28 giugno 1861, p. 18; 18 dic. 1861, p. 68; 21 nov. 1862, p. 552; 10 dic. 1862, p. 4, A. Cametti, Donizetti a Roma, in Riv. mus. ital., XII (1905), p. 551; Id., L'Accad. filarm. rom. dal 1821 al 1860. Memorie storiche..., Roma 1924, pp. 49, 63-69, 103, 109, 143, 148, 168, 173; G. Monaldi, Cantanti cel. del sec. XIX, Roma 1929, p. 99, R. Celletti, F. C., in Enc. d. Spett., III, Roma 1956 coll. 1069 s.; F. Abbiati, G. Verdi, Milano 1959: I, pp. 456, 530, 774 s., 783; II, pp. 60, 65, 75, 142, 337; III, pp. 558, 236, 253, 284, 411, 623, 748; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella st. e nell'arte, II, Milano 1964, pp. 121 ss.; F. Walker, L'uomo Verdi, Torino 1964, p. 236; C. Osborne, Tutte le opere di Verdi, Torino 1975, pp. 102, 181, 184, 205; Storia dell'opera, III, 1, Torino 1977, p. 364; M. Rinaldi, Due secoli di musica al teatro Argentina, Firenze 1978, pp. 776 s., 839, 842, 851 s., 866-69, 899; F. Regli, Diz. biogr., p. 536; C. Schmidl, Diz. univers. dei musicisti, I, p. 358.