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CASTALDI, Filippo

di Andrzej Ryszkiewicz - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 21 (1978)
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CASTALDI (Gastaldi, Gastoldi, Gustelding), Filippo

Andrzej Ryszkiewicz

Figlio di Marco e di Giovanna Ranaldi, nacque ad Arpino (Frosinone) il 16 nov. 1734, e fu battezzato nella parrocchia di S. Andrea. Nulla sappiamo della sua formazione artistica, ma è documentata la sua attività di pittore in Polonia dove probabilmente giunse al seguito del vescovo Załuski.

Dal 1760 circa risulta attivo nella Letgallia polacca (oggi Lettonia) lavorando principalmente per i conti Plater a Krasław (Kraslava, presso Daugavpils). Negli anni 1760-62 dipinse nella chiesa di Krasław sette pale d'altare (S. Lodovico, SS. Pietro e Paolo, S. Vincenzo de' Paoli, S. Antonio, La Trinità. Assunzione e Sposalizio della Vergine)e i ritratti a grandezza naturale dei committenti: Konstanty Ludwik Plater e sua moglie Augusta Ogińska. Dal 1770 circa eseguì una serie di 104 disegni a sanguigna, Ritratti dei cittadini della Leigallia polacca, tra i quali incluse il proprio Autoritratto (Varsavia, Museo nazionale). In quel tempo il C. si arruolò nell'esercito polacco raggiungendo il grado di tenente.

Nel 1790 il C. risulta a Bialystok, dove dipinge, fra l'altro, il ritratto del poeta Franciszek Karpiński. Dal 1791 circa fino al 1806 il C. abitò a Grodzisk Mazowiecki presso Varsavia, dove era parroco Bazyli Popiel (già segretario della nunziatura pontificia a Varsavia), che da quell'anno fu suo amico e mecenate. Il C. infatti si dedicò quasi completamente alle commissionì ecclesiastiche: nella chiesa parrocchiale di Grodzisk sono conservate otto pale d'altare del C.: Cristo sulla Croce, Il Padre Eterno, Maria con s. Anna e s. Gioacchino, come pure i santi Francesco di Sales, Antonio, Rocco, Giuseppe e Francesca Romana. Seguendo il Popiel, nel 1806 il C. si stabilì a Łowicz. Qui dipinse verso il 1807 il suo ultimo quadro - la grande tela con S. Michele tuttora sull'altare maggiore della chiesa collegiale di Łask - oltre a un ritratto del prete Zacharyasiewicz. Il C. morì nella casa di riposo per preti di Łowicz il 15 genn. 1814.

L'attività del C. fu quella di un pittore italiano di provincia, che fa appello alla iconografia della pittura del XVI sec. (fra l'altro di Raffaello); il suo stile passa dal tardo barocco al neoclassico; nei ritratti vi è una buona caratterizzazione dei tipi umani, nei quadri di soggetto religioso si nota una certa tendenza a trattarli come scene di genere su sfondo paesistico; il colorito è piuttosto freddo, con prevalenza dei verdi e degli azzurri.

Fonti e Bibl.: Okościele krasławskim w gubernit witebskiej w powiecie dynaburgskim (La chiesa di Krasław nel governat. di Witebsk nel distretto di Dyneburg), in Pamiętnik religijno-moralny, 1858, n. 11, pp- 484-487; J. K. [Kołdowski], Wiadomość o kościele i infułacji w Łasku (Notizie sulla chiesa... di Łask), ibid., 1860, n. 11., p. 484; F. M. Sobieszczański, Kościół w Łasku (La chiesa di Łask), in Tygodnik Illustrowany, 1866, n. 2, pp. 53 s.; G. Manteuffel, Krasław, Warszawa 1901, p. 16; M. Bojanek, Kościół i Parafia w Grodzisku (La chiesa e la parrocchia di Grodzisk), Warszawa 1917, pp. 17, 49; [G. Augustynik], Pamiâtka od Matki Boskiej łaskami słynâcej w kolegiacie łaskiej (Alla memoria della Madonna delle grazie della collegiata di Łask), Włocławek 1919, p. 20; E. Łopaciński, Materialy do dziejów rzemiosla artystycznego w Wielkim Ksiéstwie Litewskim (Materiali per la storia dell'artigianato artist. nel granducato di Lituania), Warszawa 1946, pp. 100, 126; M. Kwiczala, in Katalog zabytków sztuki w Polsce, II, Województwo Łódzkie (Catalogo dei monumenti artistici in Polonia, II, Voivodato di Łodz), Tarszawa 1954, p. 49; T. Mikulski-R. Sobol, Kórespondencja Franciszka Karpińskiego z lat 1763-1825 (Corrispondenza di Francesco Karpiński negli anni 1763-1825), Wrocław 1958, pp. 36-38; M. Kwiczala, Katalog zabytków sztuki w Polsce, V, Województwo Poznańskie (Cat. dei monum. artist. in Polonia, V, Voivodato di Poznań, Warszawa 1960, p. 10; A. Ryszkiewicz, F. C. malarz nieznany (F. C. pittore sconosciuto), in Biuletyn Historii Sztuki, XXVII (1965), pp. 220-227 con 13 ill. (riass. in franc.); Id., in Słownik artystów Polskich i obcych w Polsce pracujácych (Lessico degli artisti polacchi e stranieri attivi in Polonia) I, Wrocław-Warszawa-Kraków-Gdańsk 1971, p. 293.

Vedi anche
ancona Dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull’altare, generalmente entro un’inquadratura architettonica (pala d’altare); il termine è riferito in particolare a opere del Gotico e del primo Rinascimento. mecenatismo Tendenza a favorire le arti e le lettere, accordando un generoso sostegno a chi le coltiva. Oggi il termine è riferito anche all'attività di appoggio finanziario che alcune imprese private, talora con intento pubblicitario, svolgono a favore di iniziative artistiche o culturali di alto livello (spettacoli ... santo Secondo l’accezione originaria, ciò che è inviolabile in quanto protetto da una sanzione: gli ambasciatori, i tribuni della plebe, le mura, le porte; quindi, in genere, tutto ciò che, consacrato da una legge morale o religiosa, è per ciò stesso inviolabile, o ciò che, per comune consenso degli uomini, ... altare Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici (semplici offerte o immolazioni di vittime) alla divinità. È compreso nel numero delle installazioni rituali della maggior parte delle religioni conosciute.  antichità I primi esempi di altare, risalenti ...
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castaldìa
castaldia castaldìa s. f. [der. di castaldo]. – Ufficio, dignità di castaldo; abitazione del castaldo (nel senso storico).
castaldato
castaldato (o gastaldato) s. m. [dal lat. mediev. castaldatus, gastaldatus o gastaldatum]. – Nell’Italia longobarda, circoscrizione di cui era a capo un castaldo.
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