BOTTAZZI, Filippo
Nacque a Diso (Lecce) il 23 dicembre del 1867 da Giuseppe e Cecilia Bortone e si laureò in medicina e chirurgia a Roma nel 1893. L'anno seguente divenne aiuto di G. Fano, direttore dell'istituto di fisiologia dell'istituto di studi superiori di Firenze, conseguendo nel 1896 la docenza in tale materia. Nel 1898 si recò a Cambridge su invito del prof. M. Foster per tenere un corso pratico agli "advanced students" dell'istituto di fisiologia di quella università; nel 1902 vinse il concorso per la cattedra di tale disciplina dell'università di Genova e nel 1904 quello dell'università di Napoli. In questa città, dal 1915 al 1923, diresse anche la sezione fisiologica della Stazione zoologica.
Indirizzatosi subito allo studio della biologia sperimentale e della chimica fisiologica, il B. fu autore di importanti studi e osservazioni in vari rami della fisiologia dell'uomo e degli animali superiori. Dalle sue ricerche scaturì il concetto di "gliode di Bottazzi", o protoplasma fondamentale, comune a tutte le cellule differenziate e indifferenziate, rappresentante una fase liquida e omogenea del sistema polifasico complessivo che costituisce il citoplasma nel suo insieme. Sua fu l'elaborazione della teoria sulla funzione tonica del sarcoplasma, secondo la quale mentre le fibrille sarebbero deputate alla contrazione clonica, rapida del muscolo, il sarcoplasma indifferenziato sarebbe responsabile della fase tonica, lenta e di sostegno; da tali ricerche derivarono poi quelle sull'origine miogena o neurogena dell'automatismo del cuore e dell'eccitazione dei muscoli lisci. Al B. si debbono le ricerche sulla funzione emocatatonica della milza, che costituirono la base per gli ulteriori studi sulle funzioni emocateretiche di tale organo; e gli studi sulla pressione osmotica delle cellule e dei liquidi organici dell'uomo e degli animali, che culminarono, nel concetto di omoosmia, esprimente la costanza di concentrazione molecolare dei liquidi degli animali, e nella distinzione degli animali acquatici in omeosmotici e poichilosmotici, a seconda della indipendenza o meno della pressione osmotica dei loro liquidi interni dalla concentrazione salina, e quindi dalla pressione osmotica del mezzo esterno. Studiando le proprietà dell'epitelio intestinale, il B. ritenne di scoprire l'enteroproteide, una sostanza prodotta dall'elaborazione delle sostanze alimentari assorbite, che avrebbe la proprietà di eccitare le secrezioni biliare ed enterica e di esercitare un'azione solvente dei grassi. Notevoli ancora i suoi studi sul metabolismo dei globuli rossi, sul tessuto adiposo e sui suoi enzimi, sulle proprietà colloidali delle proteine e sulla loro tensione superficiale, con la scoperta del comportamento amfotero dei protidi rispetto a un campo elettrico. In campo pratico, il B., in qualità di delegato del governo italiano presso la Commission scientifique interalliée du ravitaillement creata a Parigi nel 1917, fu autore di uno studio sulle necessità alimentari della popolazione italiana durante la guerra del 1915-18.
Rettore dell'università di Napoli, dottore honoris causa dell'università cattolica di Milano e dell'università di Edimburgo, membro di numerose accademie e società scientifiche italiane e straniere, il B. vinse nel 1905 il premio ventennale intitolato a Maurizio Bufalini e nel 1916 il premio reale dei Lincei. Nel 1925 fondò la Società italiana di biologia sperimentale, della quale fu anche presidente, e nel 1929 fu nominato presidente del Comitato per la biologia presso il Consiglio nazionale delle ricerche, ove organizzò una commissione di studio per i problemi dell'alimentazione.
Fondò tre riviste: l'Archivio di scienze biologiche nel 1919, il Bollettino della Società italiana di biologia sperimentale nel 1926, i Quaderni della nutrizione nel 1934. Fu autore di oltre trecento pubblicazioni scientifiche e di alcuni trattati: Chimica fisiologica, in 2 volumi, Milano 1898-99, opera unica in Italia e per circa un trentennio base della cultura biochimica; Principî di fisiologia, ibid. 1905-06; Fisiologia dell'alimentazione, ibid. 1911; Alimentazione dell'uomo, Napoli 1919. Tradusse inoltre i celebri volumi di L. Edinger, Lezioni sulla struttura degli organi nervosi dell'uomo e degli animali, Milano 1896, e di M. Foster, Trattato di fisiologia, ibid. 1898-99. Il B. fu inoltre un cultore di studi storici e filosofici, in particolare su Leonardo, Spallanzani, Galvani, Matteucci, studi che gli valsero la laurea ad honorem dell'università cattolica di Milano.
Insegnò all'università di Napoli fino al 1937. Morì a Diso il 19 sett. 1941.
Bibl.: Leonardo da Vinci e la biologia moderna in Il Marzocco, 5 giugno 1904;S. Baglioni, A proposito di "Note critiche sull'alimentazione dell'uomo del prof. F. B.", in Riforma medica, XXXIV (1918), n. 28, pp. 541 s.; Id., "Note critiche sull'alimentazione dell'uomo". Controreplica al prof. F. B.,ibid., n. 37, pp. 726 s.; F. B., in Ann. d. R. Acc. d'Italia, II (1929-30), pp. 87-102; III (1930-31), pp. 89-91; F. B., in Ann. d. Pont. Acc. delle scienze, I (1936-37), pp. 159-186;A. Malaguti, F. B. (1867-1941), in Nuova antol., 16 ott. 1941, pp. 414 ss.; P. Rondoni, Commem. di F. B., in Ann. della Reale Accad. d'Italia, XIV (1941-42), pp. 157-169; G. Quagliariello, F. B. (1867-1941), in Univ. degli studi di Napoli. Annuario per gli anni accademici 1941-42 - 1946-47, Napoli 1947, pp. 408 s.;A. Pazzini, Storia della medicina, II, Milano 1947, pp. 351, 353, 361, 362, 371, 556;M. Giua, Per una interpretazione dialettica della storia delle scienze in Italia, in Belfagor, IX (1954), n. 3, pp. 340 s.;G. Montalenti, Storia della biologia e della medicina, in Storia delle scienze, diretta da N. Abbagnano, III, 1, Torino 1962, pp. 542, 546; R. Kehl, La vie élémentaire, in R. Taton, Histoire générale des sciences, III, 2, Paris 1964, p. 607; J. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte..., I, München-Berlin 1962, pp. 154 s.; Encicl. medica italiana, II, coll. 1587 s., sub voce Citoplasma; Encicl. Ital., VII, p. 576; App. II, p. 441.