BOSCHETTI, Filippo
Figlio di Uberto (secondo, l'albero genealogico ricostruito da Boschetti, tav. II; altri a torto lo dice figlio di Gherardo e fratello del vescovo Alberto: cfr. Tiraboschi, IV, p. 65), nacque in Modena probabilmente verso la metà del sec. XIII. Entrato nell'Ordine francescano, era guardiano del convento di Piacenza quando, il 14 maggio 1280, presenziava alla posa della prima pietra della chiesa dedicata all'Annunziata. E a Piacenza, il 16 giugno 1281, compare fra i testimoni presenti a un consiglio generale tenuto dal podestà Tebaldo Bruseti (C. Poggiali, Mem. stor. di Piacenza, V, Piacenza 1758, pp. 399 s.).
Nell'ottobre 1285 il B. era inviato a Parigi per ottenere dal ministro generale dell'Ordine, Arlotto da Prato, la conferma della elezione di Bartolomeo da Bologna a ministro, provinciale di Bologna. In Modena, travagliata in quegli anni da violente lotte di fazioni, alla morte del vescovo Ardizzone dei Conti avvenuta nell'estate 1287, la successione si presentò piuttosto contrastata: i voti dei canonici della cattedrale si divisero fra il B. e Guido Guidoni, arciprete di Cittanova e gia vicario capitolare di Modena. Vinse infine il B., con ventiquattro voti, contro i dodici dati al Guidoni, come ci fanno sapere gli Annales Veronenses (p. 433); eletto vescovo il 6 dic. 1287, entrò in Modena il 6 giugno dell'anno seguente (ibid., p. 434).
Nella letteratura erudita (Sansovino, Silingardi, ecc.) si trova menzionato, fra Ardizzone e il B., un brevissimo episcopato di un altro membro della famiglia Boschetti, il canonico Bartolomeo: la notizia non trova conferme documentarie (come del resto riconoscevano gli stessi autori citati) ed è anzi da escludere, per la chiarezza con cui le cronache riportano le vicende per la successione ad Ardizzone. Essa vale tuttavia come testimonianza degli stretti legami che dovevano esistere fra la famiglia Boschetti e il capitolo della cattedrale (anche un Ugolino Boschetti viene menzionato nella letteratura come possibile vescovo di Modena in questo torno di tempo).
Membro di una delle famiglie guelfe più in vista della città, il B. si trovò poco dopo il suo ingresso in Modena, nel luglio 1288, a presiedere a un compromesso fra i Grasolfi, il Comune e gli Aigoni, cui aderirono anche i Sassuolo; la sua sentenza fu però sgradita ai Sassuolo e ad alcuni dei Grasolfi, che si ritirarono a Savignano. Nella permanente tensione il Comune e i Rangoni presero allora la decisione di rivolgersi agli Estensi, e il B. con Lanfranco Rangoni si recò nel dicembre a Ferrara a offrire al marchese Obizzo le chiavi della città. L'ingresso solenne di Obizzo in Modena aveva luogo a metà gennaio ed era accompagnato dalla celebrazione del matrimonio fra Aldobrandino d'Este, e Alda Rangoni (il 31 agosto Niccolò IV avrebbe incaricato il B. di concedere agli sposi la dispensa per i gradi di consanguineità esistenti fra loro: cfr. Les registres de Nicolas IV, a cura di E. Langlois, II, Paris 1887, n. 1313).
Durante il suo pontificato il B. ebbe a occuparsi di una lite con i crociferi a proposito dell'ospedale di S. Leonardo, già iniziata sotto i suoi predecessori (Ricci, p. 85). Nel 1288 concesse a Bonaventura da Savignano, dottore in leggi e frate gaudente, l'usufrutto di quelle terre che già gli erano state date in feudo dal vescovo Alberto nel 1250 e che il vescovo Ardizzone lo aveva costretto a rendere nel 1284 (ibid., p. 71). Nel 1289 emanava in favore dei canonici della cattedrale disposizioni tendenti a regolare il godimento di benefici.
Il B. morì il 16 dic. 1289 (secondo la data tramandata dagli Annales Veronenses, p. 436).
Fonti eBibl.: Arch. di Stato di Modena, Arch. Segreto Estense, Cancelleria ducale, lett. e docc., cart. B (Boschetti); Annales veteres Mutinensium, in L. A. Muratori, Rerum Italic. Script., XI, Mediolani 1727, col. 73; Cronache modenesi di A. Tassoni,di Giovanni da Bazzano e di BonifacioMorano, a cura di L. Vischi, T. Sandonnini, O. Raselli, Modena 1888, pp. 81 s.; Annales Veronenses De Romano, a cura di C. Cipolla, Venezia 1890, pp. 432-436; Chronicon Estense, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XV, 3, a cura di G. Bertoni-E. P. Vicini, p. 48; Iohannes de Bazano, Chronicon Mutinense,ibid., XV, 4, a cura di T. Casini, pp. 48 s.; Salimbene de Adam, Cronica, a cura di G. Scalia, II, Bari 1966, pp. 862, 932; G. Silingardi, Catalogus omnium episcoporum Mutinensium, I, Mutinae 1606, pp. 39 s.; F. Sansovino, Origine e fatti delle famiglie illustri d'Italia, Venetia 1670, pp. 59 ss.; G. Tiraboschi, Mem. stor. modenesi, II, Modena 1793 pp. 121 s.; IV, ibid. 1794, p. 65; Id., Diz. topografico-stor. degli Stati estensi, II, Modena 1821, p. 299; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XV, Venezia 1859, pp. 279 s.; L. Simeoni, Ric. sulle origini della Signoria estense a Modena, in Atti e mem. della R. Deput. di stor. patria per le prov. modenesi, s. 5, XII (1919), pp. 127 ss., 166 ss., 173 ss.; B. Ricci, Il "Liber Censuum" del vescovado di Modena, Modena 1921, passim;L. Wadding, Annales Minorum, V, Ad Claras Aquas 1931, pp. 63 s., 183 s.; A. F. Boschetti, La famiglia Boschetti di Modena e i Buschetti di Chieri, Modena 1938, tav. II; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 1303.