Filippi
Città della Macedonia, designata col nome di Crenides sotto i Traci, ai quali la strappò Filippo II a conclusione della vittoriosa campagna del 358 a.C., imponendole il nuovo nome. Nell'ottobre del 42 a.C. vi si combatté la battaglia risolutiva tra l'esercito dei triumviri comandato da Antonio e da Ottaviano e quello dei congiurati repubblicani Cassio e Bruto, i quali sconfitti si diedero la morte.
D. ricorda l'episodio in Pd VI 73-74, nell'esaltazione che Giustiniano svolge delle imprese dell'aquila romana, e in particolare di quel che fé col baiulo seguente [Ottaviano Augusto], onde i due traditori di Cesare sono ora dannati all'Inferno: Bruto con Cassio ne l'inferno latra.
Sarà da segnalare il fatto che il merito della vittoria, in realtà più di Antonio (che nel primo scontro batté Cassio) che non di Ottaviano (il quale invece era stato dapprima sconfitto da Bruto, ma poi con Antonio prevalse sulle truppe di Bruto), è da D. assegnato esclusivamente a Ottaviano; ma tutto il contesto della terzina fa centro sulla gloria di questi, vincitore di Antonio a Modena (44-43 a.C.) e del fratello del triumviro, Lucio Antonio, a Perugia (40 a.C.): e Modena e Perugia fu dolente (v. 75).
Sulle fonti dantesche delle imprese di Augusto, v. augusto.