Storico greco vissuto in Atene nel 3º sec. a. C., autore di un'opera in 28 libri, dalla morte di Pirro (272) alla morte di Cleomene di Sparta (220-19) per il quale F. non nasconde le sue simpatie. Più retore che storico, si preoccupò specialmente dell'effetto, e accolse volentieri storielle romanzate e aneddoti piccanti. Ne abbiamo pochi frammenti, ma sappiamo che fu tra le fonti di Polibio (che nel II libro delle Storie ne fa l'oggetto di una polemica dura e non del tutto obiettiva) e di Plutarco (che, pur giudicandolo talora severamente, lo utilizzò per alcune delle sue biografie, in particolare per quelle di Agide e di Cleomene), nonché di Trogo Pompeo e di Timagene. A lui attinsero raccoglitori di aneddoti e lessicografi. Gli si attribuiscono anche altri scritti, alcuni dei quali completavano o correggevano l'opera maggiore.