FILADELFIA (Φιλαδέλϕεια; Philadelphia) di Lidia
Città a N.-O del monte Tmolo (oggi Bosdağ) nella valle del fiume Cogamis così chiamata in onore di Attalo II Filadelfo, re di Pergamo nel 150 a. C., che volle fondare una città di confine, a danno dell'economia di Sardi. Fu nell'antichità, a causa delle sue costruzioni sacre, chiamata la piccola Atene; ai primordî del cristianesimo, è ricordata nell'Apocalisse come una delle celebri "sette chiese dell'Anatolia". Nel Medioevo essa è l'ultima città dell'Impero bizantino in Anatolia a cadere in potere di Bāyazīd I (1390); allora assunse il nome di Alā shehir (Ala-Şehir), "città splendente", ed ebbe rapporti con il dominio dei Cavalieri di Rodi. Fra gli avanzi della sua fortificazione medievale e fra le case della città, si trova qualche elemento antico. Oggi conta circa 30 mila abitanti. (V. anche ‛Ammān).
Bibl.: W. Ramsay Hist. geogr. of Asia Minor, Londra 1890, p. 121; K. Baedeker, Kleinasien, 2ª ed., Lipsia 1914, p. 353; V. Tscherikower, Die hellenist. Städtegründungen von Alexander d. Grossen bis auf die Römerzeit, Lipsia 1927, p. 179 seg. (Philologus, Suppl. XIX, fasc. 1°).