FIGURINO (fr. planche, sp. figurín; ted. Modefigur; ingl. fashion-paper)
I figurini o stampe per la diffusione della moda hanno origine verso la fine del Cinquecento, quando cioè la moda e le arti del lusso diventano importanti e mutevoli a tal punto da richiedere la collaborazione diretta degli artisti. Hanno quindi grande diffusione i primi libri sulla moda e sui costumi, ricchi d'incisioni e di descrizioni d'abiti, primissimi tra i quali quelli dei due Bertelli (v. Bibl.). Contemporaneamente si pubblicano raccolte d'incisioni: il Recueil des modes di R. Gaignères (1570-1580), Les grands seigneurs di J. Callot (1617), Le jardin de la noblesse française di A. Bosse (1633); e una ricca collezione d'incisioni sulla moda dei Bonnard (XVII secolo). Anche gli almanacchi verso la seconda metà del '600 cominciano a pubblicare figurini. A Parigi nel 1659 un almanacco porta il titolo La France dépouillée des habits d'Espagne et revêtue à la Française. Nel 1672 esce a Parigi con qualche figurino di mode il Mercure galant, divenuto più tardi (1820) il Mercure français. L'almanacco di Gotha, pubblicato a Parigi nel 1763, reca con i disegni del Chodowiecki (v.), un prezioso contributo alla moda; ma accanto agli almanacchi sorgono altre raccolte di figurini; la Suite d'estampes pour servir à l'histoire des møurs et du costume des François (Parigi 1774), che viene seguita nel 1776 e nel 1783 da altre due Suites con i disegni di S. Freudenberger e di Moreau il Giovane, e la Galerie des modes et du costume français (1778) con i figurini di Derais, Watteau fils, P. T. Le Clerc, ecc., i quali preannunciarono il giornale esclusivamente di moda. Nel 1778 esce il primo figurino periodico, Le cabinet des modes; nel 1797 viene pubblicato il Journal des dames et des modes con i disegni di E. Isabey, J. Devéria, J. Garnerey, giornale di cui fu animatore lo stesso J. David. Intanto in Inghilterra si pubblica il Record of Fashion (1796-1810). A Weimar il Journal des Luxus und der Mode (1786) esce con grande ricchezza di figurini; in Italia si stampa il Corriere delle dame, settimanale, compilato da G. Lattanzi e dalla moglie di lui Carolina. Continuano ancora gli almanacchi di mode, tra cui Modes et manières du jour di F. Debucourt (1798-1808) e l'Almanach des modes (1814-1822) con i disegni di H. Vernet e L. M. Lanté. Di moltissimi figurini francesi si fecero in Italia, specie a Roma e a Napoli, molte riproduzioni (secoli XVII-XVIII).
Tra i modernissimi figurini sono da ricordare quelli disegnati da Drian (L'art et la mode), da Erté (Harper's Bazar) e da G. Guida. Degni di nota le seguenti pubblicazioni di figurini: Le messager des dames (1797), Le Journal des demoiselles (1800), La mode (1829), fondato da E. de Girardin, Psyché (1834), Longchamps (1840), Souvenir (1849), Le Lion (per uomini, 1842), La Gazette rose (1857), La Fantasia (1867), Il Monitore della moda (1880), La grande dame (1894), Le goût parisien (1895), Vogue, Fémina: questi due ultimi si pubblicano ancora.
Bibl.: F. Bertelli, Omnium fere gentium nostrae aetatis habitus, Venezia 1563-1569; P. Bertelli, Diversarum nationum habitus centum e quattuor, Padova 1591-1596; H. Weigel, Habitus praecipuorum populorum tam virorum, ecc., Norimberga 1577; A. Bruyn, Habitus variarum orbis gentium, Anversa 1581; J. Ammann, Gynaeceum sive theatrum mulierum, Francoforte 1586; C. Vecellio, Habiti antichi e moderni, Venezia 1590; J. Le Glen, Des habits, moeurs et cérémonies, ecc., Liegi 1601; G. Franco, Habiti delle donne venetiane, Venezia 1610 (nuova ed. 1877); id., Habiti d'huomeni e donne venetiane, Venezia 1614; G. Ferrario, Il costume antico e moderno di tutti i popoli, Firenze 1827; V. Champier, Les anciens almanachs illustrés, Parigi 1886, pp. 55, 76; J. Grand-Carteret, Les élégances de la toilette, Parigi s. a.