FIESCHI, Gian Luigi, il Vecchio
Nato forse nel 1441, morto nel 1508. Ebbe un'autorità prevalente nella repubblica di Genova e, dopo la morte di Obietto, fu considerato capo della famiglia. Dapprima tenace avversario dei duchi di Milano, capitanò la guerra contro di loro sui monti e nella riviera. Ebbe confermato dal doge Battista Fregoso, nel 1479, l'ufficio di ammiraglio della repubblica, che conservò poi lungamente. Alla venuta di Carlo VIII combatté con la flotta francese contro gli Aragonesi, trovandosi in quell'occasione nel campo opposto al fratello morto poco dopo; e poi fu alla testa della spedizione preparata dalla Lega italica contro Tolone, ma se ne ritirò per malattia. Ebbe gran parte nel passaggio di Genova alla Francia. Durante il governo francese appare ispiratore della politica di Genova e raggiunse la maggiore autorità, destando però profonde avversioni nell'elemento popolare, cosicché quando nel 1506 un futile incidente fra Bartolomeo Fieschi e un contadino di Polcevera provocò un tumulto che prese ampie proporzioni, egli divenne il maggiore bersaglio della rivolta popolare. Tentò invano di sedare il tumulto con le armi; cacciato dopo varie vicende a furia di popolo (20 luglio), gli furono tolti i possessi della Riviera, e dové riparare nelle parti montane del dominio. Estesa poi l'insurrezione anche contro i Francesi e avvenuta l'elezione del doge popolare Paolo da Novi, il F. capitanò, col fratello Filippino, i nobili fuorusciti e si recò anche alla corte di Francia a chiedere l'aiuto del Re. Rioccupata Genova dai Francesi, Gian Luigi e i suoi parenti riebbero molti uffici e la posizione predominante nella città.
Bibl.: Commentarii di Antonio Gallo, a cura di E. Pandiani, in Rer. Ital. Script., n. ediz., XXIII; id. di B. Senarega a cura di E. Pandiani, ibid., XXIV; E. Pandiani, Un anno di storia genovese, in Atti d. Società ligure di storia patria, XXXVII, 1905.