FIERA (XV, p. 235; App. I, p. 594)
La vasta e in un primo tempo disordinata diffusione che le fiere avevano assunto - nella loro moderna formula di "campionarie" - in tutti i paesi di Europa, era entrata, alla vigilia della seconda Guerra mondiale, in una fase di assestamento tale da consentirne un calendario che, di anno in anno, si ripeteva con una certa normalità. A tale normalizzazione avevano contribuito le disposizioni legislative prese dai singoli stati, e l'azione svolta dall'Unione delle fiere internazionali che, mediante accordi tra le fiere associate, aveva provveduto a regolarne le date. La legislazione dei singoli stati si rivolse soprattutto a disciplinare il sorgere di nuove fiere e a controllare quelle già esistenti. In Italia, le fiere furono regolate dalla legge 5 dicembre 1932, n. 1734, e dal r. decr. legge 29 gennaio 1934, n. 454 (convertito nella legge 5 luglio 1934, n. 1607), tuttora in vigore.
Tali leggi - mentre attribuiscono alle camere di commercio, industria e agricoltura, che ne devono compilare un calendario annuale, il controllo sulle manifestazioni provinciali e locali, riservano detto controllo al Ministero dell'industria e commercio per quanto riguarda le fiere a carattere internazionale, nazionale e interprovinciale, le quali vengono autorizzate con decreto ministeriale, sentito il parere del Consiglio superiore del commercio. Gli enti costituiti per l'organizzazione periodica delle fiere internazionali e nazionali devono essere legalmente riconosciuti, i loro organi amministrativi e direttivi sono di nomina ministeriale. Le manifestazioni interprovinciali non periodiche possono essere organizzate anche da enti pubblici già riconosciuti dallo stato.
Nel 1938 le fiere italiane che facevano parte dell'Unione delle fiere internazionali erano cinque: quella di Milano, che si svolgeva dal 12 al 27 aprile in un proprio quartiere di circa 325.000 mq.; quella del Levante (Bari), che si teneva in un apposito quartiere di circa 180.000 mq. dal 6 al 21 settembre; quella di Padova, che aveva attuazione durante 15 giorni del giugno in un quartiere di circa 80.000 mq.; quella di Tripoli, a carattere intercoloniale, che si attuava in un quartiere di circa 70.000 mq. dal marzo al maggio, e quella di Verona, specializzata nei settori dell'agricoltura e della zootecnia, che aveva tre manifestazioni annuali: per otto giorni dal secondo lunedì di marzo (agricoltura e cavalli), per tre giorni nella prima metà di agosto (mostra nazionale delle frutta) e per quattro giorni dal secondo lunedì di ottobre (cavalli e concorsi zootecnici). Erano inoltre organizzate da particolari enti autonomi: la mostra-mercato nazionale dell'artigianato (Firenze: dal 12 maggio al 3 giugno); la fiera agricola e zootecnica di Foggia (dal 25 al 30 maggio e dal 15 a fine novembre); la mostra-mercato nazionale della pesca (Ancona: dal 15 luglio al 15 agosto); la fiera delle attività economiche siciliane (Messina: dal 10 al 14 agosto); la mostra per l'incremento dei prodotti alimentari in conserva (Parma: dal 1° al 20 settembre). Altre manifestazioni fieristiche di carattere più circoscritto si svolgevano in varie località: fra esse vanno ricordate la fiera del Littoriale a Bologna e la mostra-mercato vini pregiati d'Italia, che si teneva ogni due anni a Siena.
Lo scoppio delle ostilità causò la sospensione delle fiere in tutti gli stati coinvolti dalla guerra. Anche in Italia, per diretta disposizione dell'allora Ministero delle corporazioni, vennero sospese dal 1943 le fiere di Milano, Padova, Verona, Foggia e Parma. Avevano cessato già in precedenza la propria attività quelle di Tripoli (1940), di Bari (1940: per occupazione militare degli impianti), dell'artigianato di Firenze (1942), della pesca di Ancona (1940) e dei vini tipici di Siena (1940). Dalle vicende belliche quasi tutti i quartieri e gli impianti delle fiere italiane ebbero a subire distruzioni e danni gravissimi, cosicché al cessare del conflitto, ben difficile si presentava la loro ripresa.
Al contrario, le medesime cause che avevano favorito il rifiorire delle fiere dopo la prima Guerra mondiale (difficoltà negli scambî, generale bisogno di rifornimenti, necessità di nuovi orientamenti nelle correnti dei traffici, trasformazione di industrie belliche e conseguente presentazione sul mercato di nuove produzioni, ecc.) influivano anche dopo la seconda Guerra mondiale con ancor maggiore intensità sulla opportunità di offrire al commercio l'ausilio delle fiere. Si è quindi nuovamente assistito, in ogni paese, al dilagare di queste istituzioni, tanto da rendere tutt'altro che facile un'azione intesa a dar loro la necessaria disciplina nell'interesse generale. Tutte le fiere italiane preesistenti, ad eccezione di quella di Tripoli, ripresero la loro attività.
La fiera di Milano costituisce al riguardo il più luminoso esempio. I bombardamenti aerei e le varie occupazioni militari avevano distrutto quasi totalmente il suo quartiere. Nonostante ciò, e mentre ancora un buon terzo del quartiere era requisito dagli Alleati, nel settembre 1946, essa riapriva i battenti, dopo aver riparato edifici preesistenti e costruito padiglioni nuovi in misura tale da poter offrire ai partecipanti una superficie coperta pari al 92% di quella dell'anteguerra. Nel giugno 1947 riavuta a disposizione la totalità del quartiere, celebrava la sua 25a edizione inaugurando altri importanti nuovi edifici, che furono completati e ampliati per la fiera del 1948, la quale si svolse dal 29 aprile al 16 maggio.
Il complesso di razionali costruzioni - talune delle quali, come il Palazzo delle nazioni sviluppato su tre piani e l'emiciclo coprente un ettaro con gallerie interne pure su tre piani - la grandiosità di alcune concezioni architettoniche, il buon gusto estetico delle varie sistemazioni e il numero delle partecipazioni ufficiali estere fanno ormai della fiera di Milano la più bella e completa delle fiere europee, come risulta anche dai dati qui di seguito riferiti.
La fiera del Levante a Bari, dopo aver ricostruito 45.000 mq. di fabbricati su 120.000 mq. di superficie, ha ripreso nel settembre del 1947 la sua attività, ospitando 2.200 espositori fra italiani ed esteri ed accogliendo 750.000 visitatori.
La fiera di Padova riaprì dal 27 settembre al 12 ottobre 1947 il suo quartiere, che aveva subìto le più disastrose devastazioni. In 35 giorni furono ricostruiti 3 dei suoi 4 grandi padiglioni, le strade, i servizî, gli uffici, ecc. Per la prima mostra del tempio, tenutasi dal 4 giugno al 5 luglio 1948, anche il quarto padiglione è stato riparato. Nel 1948 la fiera ha avuto luogo dal 2 al 7 ottobre.
La fiera di Verona, che fu l'ultima tra le fiere italiane a sospendere le sue manifestazioni (nel marzo 1943 fu tenuta, sotto forma di mercato, la fiera cavalli e delle macchine agricole), è stata la prima a riprenderle con la fiera autunnale dell'ottobre 1945 svoltasi con ottimo esito fra le macerie dei suoi impianti stabili. Successivamente ebbero regolare svolgimento le tre iniziative annuali conformemente al programma dell'anteguerra e nel marzo 1948, celebrandosi il cinquantenario dell'istituzione, è stato inaugurato un nuovo quartiere appositamente costruito su di un'area di 200.000 mq., il quale ospita: la fiera cavalli maggiore d'Europa (7000 equini vi vengono presentati e venduti), il Salone italiano delle macchine agricole e le sezioni dedicate a quanto richiede l'agricoltura.
La fiera di Foggia, che ha avuto sin dal 1940 il proprio quartiere occupato dalle autorità militari, si è mantenuta efficiente con sistemazioni di fortuna, salvo un'interruzione dal 1943 al 1944.
La fiera della pesca di Ancona, che sta ricostruendo i proprî impianti, si è riaperta nel 1948, aggiungendo al suo consueto programma una rassegna delle attività produttrici della regione marchigiana.
La mostra-mercato nazionale dell'artigianato di Firenze, riparato il suo quartiere semidistrutto, ha tenuto nel maggio 1947 la sua 11a manifestazione con i seguenti risultati: 600 espositori, 120.000 visitatori, 200 milioni di affari. La 12a mostra si è svolta regolarmente dal 12 al 27 maggio 1948.
La fiera siculo-calabra di Messina ha attuato dal 10 al 25 agosto 1947 la sua 8a manifestazione. A Catanzaro (ottobre 1947) si è tenuta la 1a fiera campionaria della Calabria.
Dall'8 al 19 settembre 1948 ha avuto luogo a Parma, con ottimi risultati la 3a mostra internazionale delle conserve, che nel settembre 1947 ebbe ottimo successo soprattutto per il severo criterio di specializzazione (conserve alimentari, recipienti ed imballaggi, macchinario per l'industria conserviera) con cui è organizzata, per la diretta partecipazione di gran parte della produzione interessata italiana ed estera e per la sua data opportunamente scelta, la quale viene subito dopo la campagna lavorativa del pomodoro, di cui il parmense è una delle zone di maggiore produzione.
A Siena, dal 3 al 18 agosto 1947, la mostra-mercato dei vini pregiati d'Italia ha attuato la sua 5a edizione, dopo aver riparato i danni subìti nelle sue installazioni e costruito alcuni padiglioni nuovi. Gli espositori furono 322 e i visitatori 340.000.
Accanto a quelle preesistenti numerose altre fiere sono recentemente sorte in Italia, alcune delle quali vanno affermandosi. Non potendo enumerarle tutte, si citano le seguenti: fiera del mare a Taranto (10-30 giugno), fiera del Mediterraneo a Palermo (25 maggio-10 giugno), fiera campionaria di Vicenza (1°-15 settembre), fiera di Treviso (dedicata principalmente ai vini e alla seta, 18 settembre-2 ottobre; Bolzano (settembre 1948); Trento (agosto 1948, per l'attrezzamento alpinistico).
Altre fiere sono in preparazione a Trieste, a Catania, a Napoli, ecc., per non parlare dei centri minori.
All'estero, mentre non hanno più avuto luogo le fiere di Francoforte, Colonia, Leopoli, Lieberec (Reichemberg), ecc., quasi tutte le maggiori manifestazioni ricevettero nel dopoguerra un rinnovato impulso. Fa solo eccezione la grande fiera di Lipsia che, nella sua recente edizione del marzo 1948, ha dimostrato un sensibile declino nei confronti del suo passato.
In Francia, oltre alla fiera di Parigi (che da 4500 espositori nel 1945 salì a più di 9000 nel maggio 1948 con 12 partecipazioni ufficiali estere, 2.250.000 visitatori e un notevole ampliamento di installazioni), si tengono ormai regolarmente alle loro consuete date le fiere di Lione (aprile), Marsiglia (settembre), Bordeaux (giugno) e Lilla (giugno). In Olanda, la fiera di Utrecht (con 2 manifestazioni, nell'aprile e nel settembre) ha ripreso dal 1946 sotto la denominazione di fiera reale olandese (3000 espositori e 200.000 visitatori al confronto di 2000 e 100.000 rispettivamente di prima della guerra).
In Iugoslavia, la fiera di Zagabria, che si tiene nel maggio, ha restaurato il proprio quartiere e costruito nuovi edifici.
Anche in Cecoslovacchia la fiera di Praga (che ha due manifestazioni: una nel marzo e l'altra in settembre) ha effettuato riparazioni e ampliamenti nei suoi impianti, riaprendosi nel settembre 1946.
In Austria, la fiera di Vienna ha ugualmente ripreso le sue manifestazioni (del marzo e del settembre) e così pure nel 1947 hanno avuto luogo: in Belgio, la fiera di Bruxelles (fine aprile-primi maggio); in Ungheria, la fiera di Budapest (in maggio e in settembre); in Polonia, le fiere di Poznan (fine aprile) e di Danzica; in Bulgaria, la fiera di Varna (in agosto); in Svezia, la fiera di Stoccolma (fine agosto); in Turchia, la fiera di Smirne (in agosto).
Le fiere svizzere, che sono state sempre a carattere nazionale (Basilea, in aprile, Losanna, in settembre e Lugano, in ottobre) hanno potuto continuare la loro attività e ugualmente, dopo una interruzione durante la guerra civile, le fiere internazionali spagnole (Barcellona, in giugno e Valencia, in maggio).
La fiera delle industrie britanniche (British Industries Fair) che si tiene a Londra e a Birmingham dal 3 al 14 maggio, ha regolarmente avuto luogo anche nel 1948 e con crescente sviluppo, così come in diversi paesi altre fiere nazionali (Dublino in maggio, Göteborg in maggio, Gand in settembre, Copenaghen in marzo, Helsinki in aprile, ecc.).
È interessante rilevare infine che, per la prima volta, anche nel Continente americano si è tenuta una grande fiera internazionale del tipo di quelle europee, la fiera di Toronto (Canadian International Trade Fair), la quale - organizzata dallo stesso governo, dotata di grandi mezzi e lanciata con una vastissima azione di propaganda - si è svolta dal 31 maggio al 12 giugno 1948. Nell'ottobre 1948 ha avuto luogo la fiera-esposizione di La Paz (Bolivia) per il IV centenario della città.