CASTRO, Fidel (App. III, 1, p. 324)
Conseguita la vittoria col "Movimento 26 luglio", C. assunse tutti i poteri, affrontando con decisione, dopo una cruenta epurazione, i problemi economici e sociali dell'isola. In un primo momento si trovò in urto con i comunisti, che svalutavano il suo movimento, giudicandolo privo di basi ideologiche. D'altra parte, la riforma agraria e le massicce espropriazioni colpirono grossi interessi stranieri, massime statunitensi: il governo di Washington, che pure aveva appoggiato il suo regime, giunse alla rottura dei rapporti diplomatici (gennaio 1961). Privo del sostegno statunitense, fondamentale per l'economia cubana, respinto anzi un tentativo di sbarco compiuto da oppositori provenienti dagli SUA, C. si dichiarò marxista-leninista (10 dicembre 1961) e intensificò i rapporti con l'URSS e la Cina, pronte a fornire aiuti economici e militari. Nell'autunno 1962 l'installazione di missili sovietici a Cuba produsse una crisi che portò SUA e URSS sull'orlo di una guerra (v. cuba, in questa Appendice). Il castrismo, nel tentativo di diffondersi in tutta l'America latina, provocò la reazione dell'OAS, che espulse Cuba dall'Organizzazione interamericana (1962); nel gennaio 1966 C. organizzò a L'Avana la prima conferenza tricontinentale di solidarietà dei popoli dell'Asia, dell'Africa e dell'America latina (OSPAAAL), col fine di abbattere in tutto il Terzo Mondo "l'imperialismo e il neocolonialismo capeggiati dal capitale statunitense". Sembrò che la strategia rivoluzionaria del castrismo prendesse sviluppi autonomi rispetto al movimento comunista d'ispirazione sovietica. Ma le esigenze obiettive della politica cubana, condizionata dall'aiuto sovietico, hanno ridimensionato queste ambizioni. Al primo congresso del Partito comunista cubano (L'Avana, dicembre 1975) C. ha ribadito l'"eterna amicizia" del suo paese verso l'Unione Sovietica la cui solidarietà ha permesso a Cuba "di sopravvivere e di non diventare ancora una colonia yankee". Il castrismo, perso mordente nell'America latina, specie dopo la morte di Guevara e di Allende, è attivamente presente nei movimenti di liberazione africani: l'intervento in Angola (dicembre 1975) di un massiccio corpo di spedizione, inviato da C. e armato dai sovietici, è stato determinante per l'ascesa al potere di A. Neto.
Bibl.: T. Draper, Castroism, theory and practice, New York 1968; H. L. Matthews, Castro: A political biography, Harmondsworth 1969; Fidel Castro speaks, a cura di M. Kenner e J. Petras, Londra 1970; P. W. Bonsal, Cuba, Castro and the U. S., Pittsburgh 1972.