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fidare

di Fernando Salsano - Enciclopedia Dantesca (1970)
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fidare [cong. pres. II singol. anche fide]

Fernando Salsano

Nella forma transitiva significa " affidare ": If II 12 prima ch'a l'alto passo tu mi fidi, " tu mi commetta " (Boccaccio; anche Benvenuto: " antequam ex fiducia me committas... ad altam materiam ". Cfr. l' " ausus se credere coelo ", detto di Dedalo in Aen. VI 15). Vale " porre al sicuro ", in un contesto figurato, in Fiore XXXI 11 ella sì 'l [fiore] fece piantare / la 've Bellaccoglienza era 'n pregione, / ch'altrove nol sapea dove fidare.

Valore transitivo è generalmente attribuito al verbo, sia dai commentatori antichi che dai moderni, in Pd III 27 Non ti maravigliar perch'io sorrida / ... appresso il tuo püeril coto, / poi sopra 'l vero ancor lo piè non fida, / ma te rivolve... a vòto: " Il tuo puerile pensiero non si fida ancòra sopra il vero, ma fatti volgere invano " (Ottimo). Ma il Chimenz osserva che una metafora di questo genere " risulta troppo materializzata ", e intende fida intransitivo, predicato di piè, come già in Rossi-Frascino: " il piede non fidato alla verità, ma posto in fallo... ti conduce a false conclusioni "; e così anche il Momigliano. Cfr. poi il Tommaseo-Bellini: " Qui non vale tanto il fidarsi, quanto l'assicurarsi, il posare sicuro in suolo fidato: insolito in questo senso ".Più comunemente ha forma intransitiva pronominale, e vale " riporre la fiducia in qualcuno o in qualcosa ". È costruito con la preposizione ‛ di ', come in If V 19 guarda com'entri e di cui tu ti fide (per la finale variante -e, -i, cfr. Parodi, Lingua 253 ss., e Pagliaro, Ulisse 567-568), e XXXIII 17 Che... / fidandomi di lui, io fossi preso / ... dir non è mestieri (dove la fiducia di Ugolino ha particolare valore, in quanto dalla sua violazione nasce il concetto di tradimento); Cv I X 10; è riferito a cosa, in If II 113 fidandomi del tuo parlare onesto, e Pg V 64.

È costruito con ‛ in ', come in Vn XIV 2 fidandomi ne la persona; Fiore XXVII 10 si saria folle se 'llei mi fidasse, LXVIII 11, LXXIII 14, LXXXI 6, CLXXV 6, CCXXXII 13; in XXIII 10 che chi di fior guardar in voi si fida si determina anche l'azione cui è relativa la fiducia. Ancora costruito con ‛ in ', è riferito a cosa, in Fiore CXXVI 5 Né non si fidi già in escritture, e CLXX 2 uom che 'n sua bellezza / si fidi, dove più che di fiducia si tratta di compiacimento vanitoso (L'uom che si piace, fa gran scipidezza / e grand'orgoglio, vv. 5-6). Intransitivo, senza pronome, con la medesima accezione in If XI 53 La frode... / può l'uomo usare in colui che 'n lui fida.

Costruito con ‛ a ', vale piuttosto " affidarsi ", come in Rime LVIII 11 Deh non guardare perché a lei mi fidi (" fidarsi coll'a, per solito, dice più che col di ", Tommaseo, Dizionario).

Il participio, come aggettivo, in Pg VIII 42 stretto m'accostai... / a le fidate spalle, vale " che ispira fiducia ", in quanto l'accostarsi alle spalle di Virgilio è moto istintivo di difesa, provocato dalla paura della prossima e imprevedibile (non sapeva per qual calle) venuta del serpente (" s'indugia a fidate, quasi con un sospiro di sollievo ", Torraca).

Come sostantivo, la persona di cui ci si può fidare, in Fiore XXX 4 ad ogne porta mise su' portiere, / de' più fidati ch'avea in sua magione.

Vocabolario
fidare
fidare v. tr. e intr. [lat. *fīdare, der. di fīdus «fedele»]. – 1. tr. a. Affidare, dare in consegna con fiducia; con compl. di cosa: f. un oggetto prezioso a un custode di pochi scrupoli; prov., a can che lecca cenere, non gli fidar farina;...
fidato¹
fidato1 fidato1 agg. [part. pass. di fidare]. – Che merita piena fiducia, di cui ci si può fidare: amico, servitore, custode f.; per mezzo di persona f.; stretto m’accostai, Tutto gelato, a le f. spalle (Dante); Dicemi spesso il mio f....
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