FESTO Rufo
Storico latino sotto il cui nome ci è pervenuto un Breviarium rerum gestarum populi romani. F. fu magister memoriae, e questa circostanza induce a riconoscere in lui, con qualche probabilità, quel Festo Tridentino che morì il 30 dicembre 379 d. C. dopo aver coperto tra le altre cariche anche il magisterium memoriae ed essersl reso tristamente noto per le crudeltà durante il suo proconsolato in Asia.
Il Breviarium, dedicato a un imperatore, si apre con una rapida introduzione sulla durata delle età regia, repubblicana e imperiale e sul numero dei re, dei consoli e degl'imperatori, oltre a scarne notizie circa l'aumento della potenza romana. Segue quindi una prima parte con cenni cronologici e geografici sulle guerre nell'età repubblicana e imperiale e sulla partizione delle provincie. La seconda parte comincia con un'apostrofe all'imperatore e si svolge sulle guerre contro i Persiani (Parti, Armeni) dai tempi più antichi fino a Gioviano. Il Breviarium si chiude con un'ultima apostrofe al principe che, celebrato come vincitore dei Goti, è certamente Valente. Nell'operetta non è traccia di elaborazione coscienziosa di materiale storico. Vero epitomatore, F. attinge a Eutropio o alle sue fonti, a Floro, a un'epitome liviana. L'ultima ed. del Breviarium è quella di C. Wagener, Lipsia 1886. Da ricordare anche quella di W. Förster, Vienna 1874.
Bibl.: C. Wachsmuth, Einl. in das Studium der alten Gesch., Lipsia 1895, p. 614 segg.; O. Seeck, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 2257; A. Garroni, Studi di antichità, Roma 1918, p. 25; H. Peter, Die gesch. Litteratur über die röm. Kaiserzeit, II, Lipsia 1897, pp. 133 segg., 151.